Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

' 1 Un giovane eroe senza possibilùà di eroismi" cariche, delle navi che tornavano vuote e per trasporto di truppe supera– rono un milione di sterline nei primi dieci mesi del 1935. Il 20 maggio 1935 banche, ditte, compagnie e privati furono obbligati a depositare entro venti giorni presso la Banca d'Italia i titoli e obbliga– zioni estere e obbligazioni italiane eme.sse all'estero. Cosf nei mesi di giugno e luglio i titoli esteri posseduti dalla Banca d'Italia aumentarono di 596 milioni di lire, ma la riserva aurea diminuf da 5 miliardi e 820 milioni a 5 miliardi e 250 milioni. Il 20 agosto la riserva aurea era di soli 4 miliardi e 900 milioni, mentre i titoli esteri erano saliti a 430 milioni. Il 28 agosto tutti furono obbligati a cedere al Governo tutti i crediti posseduti all'estero. Ciò malgrado, il 20 ottobre la riserva aurea era scesa a 3 miliardi e 930 milioni di lire. Il 28 ottobre un decreto reale autorizzò il Primo Ministro a tener se– greti le informazioni e i documenti relativi alla situazione economica e finanziaria. Nessuno potè piu sapere che cosa accadeva nella riserva aurea della Banca d'Italia. Quando fu posto questo velo di mistero intorno alla situazione econo– mica e finanziaria dell'Italia, T he Economist di Londra mise in evidenza il fatto che i futuri venditori stranieri di merci all'Italia sarebbero stati da allora in poi nella piu completa ignoranza riguardo alla capacità italiana di effettuare i pagamenti, e questo fatto li avrebbe indotti ad insistere piu che mai per l'immediato pagamento in oro. Questo avrebbe accelerato il prosciugamento delle limitate riserve auree italiane. Certamente i tecnici finanziari fascisti avevano preveduto questo effetto dannoso. Se essi ricorsero ad una simile disposizione, si deve concludere che, col nascondere le cifre delle riserve auree, delle importazioni e delle esportazioni, vollero impedire un immediato collasso nel morale del pubblico. Si fece molto chiasso a proposito dei doni d'oro fatti da italiani in Italia e all'estero e da italo-americani per sostituire le riserve auree che andavano sfumando. 12 In piu tutti gli italiani furono invitati a rinunciare ai loro anelli nuziali. C'erano in Italia circa otto milioni di uomini ammo, gliati e otto milioni di donne maritate. 13 Anche se nessuno si fosse sottratto. a questo "patriottico dovere," questo disperato espediente non avrebbe potuto fruttare piu di 60 milioni di dollari oro. Ma non c'è dubbio che molti vi sfuggirono, e che molti devono essersi trovati nell'impossibilità di obbe– dire a causa della loro povertà. Molti di quei doni non arrivarono mai alla Banca d'Italia. Andarono a finire nelle tasche dei consoli e dei loro aiutanti all'estero e in quelle dei gerarchi fascisti in Italia. Nel _1945quando Mus- 12 Alcuni funzionari italiani della Società delle Nazioni - avevano prestato giuramento di fedeltà alla Società, e in forza di tale giuramento erano considerati al servizio della Società e non del Governo italiano - offersero a Mussolini per Natale una verga d'oro, pagandola con gli stipendi ricevuti dalla Società. Il segretario generale Avenol non trovò niente da obiettare. 13 Una solenne cerimonia fu messa in scena quando la Regina diede il suo anello matri– moniale; ma il Re si guardò bene di offrire il milione e mezzo di sterline che aveva depositato alla B'lllca Hambros di Londra (LT., 26-1-50). 589 Bibloteca Gino Bianco

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