Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale solini fu ucciso dai partigiani aveva con sé una considerevole quantità di oggetti d'oro messi da parte al tempo dei doni alla Pa!ria." Nella relazione annuale per il 1935, la Banca d'Italia (31-III-36) dichia– rò che la riserva aurea da 3 miliardi e 936 milioni al 30 ottobre, era scesa a 3 miliardi e 27 milioni al 21 dicembre 1935. Circa un miliardo di lire era sfumato in due mesi e dodici giorni. Verso la fine di marzo del 1936 la Banca aveva perduto circa la metà delle riserve che possedeva il 20 ottobre 1935. Queste cifre non comprendevano l'oro ottenuto mediante piu o meno "spontanee" offerte. Secondo informazioni, che l'autore di questo scritto ha avute da fonte degna di fede, l'oro raccolto ammontava a 60 tonnellate, cioè a circa mezzo miliardo di lire. 14 Quella somma era sufficiente a co– prire i bisogni di due mesi. Quanto ai titoli esteri e ai crediti ricevuti mediante cessione coatta, il Governatore della Banca d'Italia valutò la somma degl'investimenti fatti da italiani in titoli esteri tra il 1926 e il 1934 a circa 6 miliardi di lire. Gli arresti di banchieri ed uomini di affari nei mesi di novembre e dicembre da un capo all'altro d'Italia, sotto l'ac– cusa di avere fatto contrabbando di oro, valuta e titoli esteri, attraverso il confine, inducono a concludere che non tutti i capitali furono ceduti. Per diminuire l'esportazione di oro, la dittatura ridusse ad un minimo l'importazione di merci non necessarie. Ma il boicottaggio delle esporta– zioni italiane da parte della Società delle Nazioni, per quanto spiegasse la sua efficacia solo nella misura del 50%, aumentò fortemente il deficit della bilancia commerciale italiana, rendendo inevitabile una maggiore esportazione d'oro. Quando ricominciarono a comparire i dati statistici, fu reso noto che la riserva aurea era di 4 miliardi di lire alla fine del 1936. Questa cifra indica che regali d'oro e titoli esteri erano serviti a provvedere alle spese per il 1936. Ma le sanzioni erano state tolte nell'agosto 1936. In conclusione, era evidente che l'apparato economico italiano non poteva sostenere lo sforzo dei pagamenti in oro oltre l'estate del 1936. In giugno sarebbe ricominciata in Etiopia la stagione delle piogge. Le ope– razioni militari avrebbero dovuto allora necessariamente arrestarsi per 4 mesi, ma tutti i materiali da guerra - specialmente il petrolio - sarebbero stati ancora necessari. Se le riserve auree fossero state esaurite nell'autunno del 1936, la dittatura non avrebbe piu potuto continuare a comperare pe– trolio, anche se l'embargo sul petrolio non fosse stato applicato. Questo era quanto prevedevano gli "esperti" del Foreign Office. Eden e i suoi "esperti" non contavano sul fatto che nella guerra avviene solamente l'inaspettato. 14 SENISE, Quando ero capo della. polizia, p. 107, riferisce che Mussolini offerse alla Ban– ca d'Italia medaglie d'oro che gli erano state date, fra cui quella datagli da Pio XI quando il Duce era andato a fargli visita nel febbraio 1932. La Banca d'Italia restituf la medaglia papale, poiché essa era solo placcata d'oro. "Il Duce fu profondamente offeso come se quest'azione fosse stata una mancanza di rispetto alla sua persona e non dimenticò mai l'incidente.,, Quest'episodio contribui molto ad accrescere il suo rancore contro il Vaticano. 590 5. 0:a Gino Bianco

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