Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

- - . "Un giovane eroe senza possibilità di eroismi" intesi a facilitare il proseguimento della guerra "in quantità superiore all'esportazione normale in tempo di pace." 6 Una proposta di legge ten– dente a questo scopo fu presentata al Senato il giorno stesso. Questo sembra essere stato il solo momento nella intera storia dell'affare in cui Roosevelt fu risoluto a fare qualcosa di positivo in servizio della decenza interna– zionale. Se l'America proibiva le esportazioni al di sopra del normale, i paesi appartenenti alla Società delle Nazioni non avrebbero potuto conti– nuare a rifornire la macchina militare del Duce con l'invio di petrolio.' La stampa italiana ricevé prima l'ordine di sopprimere nel messaggio di Roosevelt l'allusione a quei governanti di popoli che credevano nella legge della spada, e Cortesi dichiarò che gl'italiani (cioè il portavoce del Ministero degli esteri, cioè Mussolini) avevano letto "con un senso di sollievo" i termini del nuovo progetto di legge per la neutralità: si erano aspettati molto peggio (NYT. 5-I-36). Ma il risentimento non tardò ad esplodere. Virginio Gayda dapprima si lamentò che l'aria di Ginevra fosse diventata "irrespirabile": Tutti si domandano perché l'Italia resti nella Società delle Nazioni, e la risposta è che essa vi resterà finché abbia la forza di tener duro, per non aggiungere compli– cazioni europee al disordine mondiale sollevatosi intorno a questo sciagurato conflitto. Ma la resistenza ha i suoi limiti, e tutto contribuisce a spingere l'Italia verso quel li– mite (Voce d'Italia, 5-I-1936). Poi gli toccò scoprire che l'iniziativa di Roosevelt significava "non solo aperto intervento degli Stati Uniti nel conflitto, contrariamente ad ogni principio di neutralità, ma anche adesione alla politica della Società delle Nazioni e aperta sottomissione alla politica inglese." Comunque, la proi– bizione o una eccessiva limitazione dei rifornimenti di petrolio "non arresterebbe le operazioni italiane, ma potrebbe solo provocare nuove complicazioni nel mondo" (GJ. 6-I-36). Per conseguenza Cortesi rifed che Roosevelt e la nuova proposta di legge erano oggetto di forti attacchi, i quali "mostravano una fermezza e una unanimità tali da provare che gl'italiani erano stati toccati sul vivo" (NYT. 7-I-36). La violenza e unani– mità di quegli attacchi rivelavano la inquietudine del Duce. Laval lo ammoniva proprio allora che se gl'italiani bombardavano la ferrovia Gibu– ti-Addis Abeba, avrebbero scatenato un'ondata di ostilità nella pubblica opinione francese (cioè nei giornali controllati dalla compagnia francese proprietaria della ferrovia). Gli affari sono affari. Il Duce promise di star 6 Secondo FEIS (International Episodes, p. 307) la media mensile del valore delle espor– tazioni americane di tutti i prodotti petroliferi in Italia e nell' Aftica italiana, nel periodo 1932-4, era stato di $ 480.000. Nell'ottobre 1935 le esportazioni salirono a $ 1.084.000; nel no– vembre 1935 a $ 1.684.000; nel dicembre 1935 a $ 2.674.000; nel gennaio 1936 a $ 1.658.000; nel febbraio 1936 a $ 1.798.000. Nel marzo 1936 ci fu una discesa al livello normale di $ 663.000. "Le cifre predette non comprendono quei carichi di petrolio americano che possono aver rag– giunto l'Italia per via indiretta." Secondo statistiche ufficiali pubblicate in Italia nel 1937, l'Ita– lia importò 725.000 tonnellate nel 1934 e 852.000 nel 1935. Poiché abbiamo a che fare con sta• tistiche, Dio solo sa dov'è la verità. 7 SIR NoRMAN ANGELL, lett. cit., LT., 8-1-36. 585 BiblotecaGinoBianco

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