Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

"Un giovane eroe senza possibilità di eroismin al tempo stesso Primo Ministro e ministro degli Esteri. Non poteva dimet– tersi da ministro degli Esteri e poi, nella veste di Primo Ministro, ripudiare la propria politica. Non poteva invocare la mancanza di collegamenti. Doveva stare dov'era. E questo fece. Alla Camera dei Deputati (28 dicem– bre) affermò la sua volontà di trovare per il problema una soluzione conciliante. "È forse chiusa la via della conciliazione? No." Il conflitto non doveva estendersi all'Europa. In ogni caso, se Ginevra avesse votato la sanzione del petrolio, ci sarebbe stato pericolo di guerra, e lui avrebbe chiesto alla Camera dei Deputati di mobilitare parecchie classi di riservisti. Che cosa volevano i suoi critici? La guerra in Europa? Votassero contro di lui, e l'avrebbero avuta. In ogni modo, il Consiglio della Società delle Nazioni si sarebbe riunito il 20 gennaio. Perciò non c'era niente da fare fino a quel giorno. Inoltre il Governo inglese aveva dichiarato che non si poteva prendere alcuna iniziativa senza la cooperazione degli Stati Uniti. · Nel voto di fiducia ottenne una maggioranza di 43 voti (29 dicembre). Il fattore che piu fortemente contribu1 a fargli ottenere quella maggio– ranza, fu la sua affermazione di avere sempre agito in pieno accordo con Hoare e Eden. Per convalidare la sua asserzione rese pubblico l'accordo del 10 settembre (v. sopra, p. 455). Inoltre per la primavera erano fissate in Francia le elezioni generali, e molti deputati non osavano assumersi la responsabilità di una politica che poteva avere come conseguenza il richiamo alle armi di riservisti. Il successo di Laval portò grande sollievo a Roma. Significava un mese di piu per accumulare provviste di petrolio 5 e nel frattempo il trucco di .Jacir Bey avrebbe forse prodotto i suoi effetti. Tuttavia Mussolini non poteva permettersi il lusso di far rumore sulla sua vittoria. Una maggio– ranza di non piu che soli 43 voti non dava a Lavai una posizione parla– mentare sicura. Inoltre la guerra in Africa segnava una battuta di arresto. In un discorso del 20 dicembre il Duce spiegò che se i trionfi militari non erano grandi questa non era una ragione per scoraggiarsi. Il Tigré con· una superficie uguale ad tin settimo di quella dell'Italia, era una difficile regione montagnosa a 250 miglia dalla base di Massaua. "Ogni guerra, e special– mente una guerra coloniale, ha le sue pause assolutamente necessarie." Dopo avere cos1 spiegato l'arresto militare, il Duce fece del suo meglio per spie– gare l'arresto diplomatico. Se i recenti sforzi non avevano approdato a nulla, la causa del fallimento "si doveva cercare fuori dei confini d'Italia." Le proposte Hoare-Laval erano state lasciate "morire di. morte prematura" prima che al Gran Consiglio fascista fosse dato il tempo di discuterle. Cortesi interpretò queste parole "come prova di un cambiamento nella posizione di Mussolini": 5 Esportazione di petrolio e prodotti affini dagli Stati Uniti in Italia: gennaio 1936, 572.882 barili; febbraio 1936, 1.058.856 barili. Esportazione di altri minerali necessari alla guerra: gennaio 1936, 2.580.857 libbre, febbraio 1936, 4.147.319 libbre (Hansard, CCCXI, 565). 583 BiblotecaGino Bianco

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