Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La, tempesta mo aspettare notizie ufficiali prima di pronunciare un giudizio." Infine anch'esso dovette condannare "l'enorme sbaglio" che pareva "distruggere l'opera della Società delle Nazioni e lasciarla nella situazione di un'insi– gnificante pedina sulla scacchiera della diplomazia europea" (12-XII). Baldwin non aveva fatto i conti con il popolo britannico. Come spie– ga Philip Guedalla (The Hundred Years, p. 115), l'interessamento degli inglesi alla politica è stimolata da un'elezione generale, ma quando l'ele– zione è passata, essi approvano indistintamente tutto quanto il Governo vuol fare. Nel dicembre 1935 la bomba Hoare-Laval esplose ad un mese appena dalle elezioni generali. Lo spirito pubblico era ancora sensibile alla politica. Alla Camera dei Comuni, non appena i giornali di Parigi arrivarono a Londra nel pomeriggio del 9 dicembre, scoppiarono proteste da ogni parte, perfino tra le file dei conservatori. Il corrispondente del New York Times affermò che Eden, il quale "aveva combattuto (!) per la causa della Società fin dall'inizio della crisi etiopica, era furibondo per quello che appariva un tradimento di tutto ciò ch'egli aveva sostenuto": Amici del sig. Eden tra i conservatori lo spronavano a dare le dimissioni. Sulle pri– me la proposta parve gli andasse a genio come unico mezzo per salvare la sua dignità. Ma questa sera alle 11, proprio quando la Camera stava per aggiornarsi, fu annunciato che egli non si sarebbe dimesso, e sarebbe andato a Ginevra ... Prima di quest'annuncio il sig. Eden era stato chiamato a Buckingham Palace a conferire col Re. Il biografo ufficiale di Eden diventa sentimentale nel parlare di que– st'incontro tra il Re e il ministro: C'è un che di dramma umano in questo viaggio fatto in una fredda notte di di– cembre da un giovane ministro, identificatosi con le piu brillanti prospettive di un nuo– vo ordine internazionale, per incontrarsi col Re morente, e ricevere conferma, benedizio– ne, addio e consiglio decisivo dall'uomo di Stato piu sperimentato ·di tutti. Quanti gli avevano baciato la mano e avevano ricevuto da lui le insegne della loro carriera! Quan– ti nomi famosi, e quante cause vinte, perdute e dimenticate! Eden doveva essere l'ultimo in una grande compagnia ad assumere una carica di Governo sotto Re Giorgio V. A parte che Eden andò a trovare il Re al Palazzo di Buckingham, e non ebbe bisogno di fare nessun viaggio in una fredda notte, sta il fatto che ancora il 5 dicembre, alla Camera dei Comuni, egli aveva protestato contro le voci secondo cui non andava d'accordo con Sir Samuel Hoare e gli altri membri del Gabinetto. Non c'era mai stata "la minima ombra di divergenza" tra lui e Sir John Simon, o tra lui e· Sir Samuel Hoare. Egli aveva sempre ricevuto "il piu ampio e leale aiuto" dai suoi colleghi. "Qualunque altra supposizione è singolarmente offensiva per me. Se ve– ramente io fossi stato in costante disaccordo con i miei colleghi, quale creatura miserabile dovrei essere per occupare ancora il m.to posto su questo banco." Il suo biografo avrebbe potuto risparmiarsi certi sentimen– talismi! 569 Bibloteca Gino Bianco

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