Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capùolo terzo La Francia nella Ruhr Nel suo primo discorso come presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati (16-XI-1922), Mussolini annunciò che avrebbe imposto agli ex alleati dell'Italia "un coraggioso e severo esame di coscienza quale essi non avevano osato fare dopo l'armistizio." Il torto fatto all'Italia dagli Alleati sarebbe stato riparato "a qualunque costo." Il suo motto in politica bb " . . ,, estera sare e stato: niente per niente . . L'ora dell'esame suonò pochi giorni dopo. Si doveva tenere a Losanna una Conferenza per il trattato di pace con la Turchia. Mussolini lasciò Roma con grandi fanfare nella stampa. Invece di procedere senz'altro per Losanna, dove il ministro degli Esteri britannico, Lord Curzon, e il primo ministro francese, Poincaré, lo aspettavano, si arrestò di pié fermo a Territet, dall'altra parte del lago: non sarebbe andato piu oltre; erano loro che do– vevano venirgli incontro. Curzon e Poincaré fecero come Maometto, il quale quando vide che la montagna non veniva a lui, andò lui alla mon– tagna. Un giornalista italiano, che era informato da funzionari britannici e francesi, riferisce che prima d'iniziare le discussioni con Curzon e Poincaré, Mussolini chiese che dal convegno fossero esclusi Barrère, ambasciatore francese a Roma, e Tyrrel, segretario permanente del Ministero degli Esteri britannico. Quando si trovò solo con le due bestie feroci che intendeva domare, intimò loro essere ora che gli alleati dell'Italia rinsavissero. 1 Curzon e Poincaré dichiararono che volevano rinsavire, e un comunicato ufficiale annunciò che l'Italia nella Conferenza sarebbe stata trattata dai suoi alleati "su un piede di eguaglianza." Raffaele Guariglia, che al Ministero degli Esteri si occupava degli affari europei e mediterranei e accompagnò il Duce, capf che "quel piede di eguaglianza non significava proprio nulla," e a lui e a suoi colleghi "non sfuggf la piega ironica che si disegnava sulle labbra di Curzon e di Poincaré, ai quali non era sembrato vero di essersela cavata cos1 a buon mercato, e che erano stati lieti di constatare in lui una ingenuità politica maggiore 1 BoRSA, Memorie di un redivivo, p. 421. 32 Bibloteca Gino Bianco

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