Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena Mussolini cuse sollevate contro la onestà di quanti lo attorniavano. Ma si trattava di momentanee deviazioni .. Nel basso concetto che aveva di tutti, doveva essere convinto che l'uno valesse l'altro, e che quindi a sostituire uno che avesse dato prova di scarsa moralità non c'era nulla da guadagnare, perché il successore non sarebbe stato migliore. Capo del governo, titolare, a volte, di ben sette dicasteri, aveva abbastanza da fare per occuparsi di piccole cose. Ma queste lo attraevano assai piu che le grandi. Quando veniva l'e– state, per esempio, le guardie della viabilità non potevano vestire di bianco se prima non ne avesse dato l'ordine personalmente lui. Mentre si parlava di qualche affare importante, se ne veniva fuori con una uscita come questa: "Domenica fate suonare la musica della polizia." Aveva l'abitudine di mettersi personalmente alla finestra per controllare se le guardie facevano osservare con rigore ai pedoni l'obbligo di mantenere la sinistra. Quando gli si mostrava per la approvazione un nuovo tipo di copricapo per le forze armate, lui lo provava subito sulla propria testa per giudicare se stava bene a lui. Fra le molte sue contraddizioni erano impressionantissime quelle tra i provvedimenti che adottava, e il buon senso con cui ne discorreva nell'in– timità. A sentirlo da solo a solo, quando era in vena di aprire il suo animo, faceva le osservazioni piu sensate, deprecando quanto sotto di lui avveniva. Ma ne parlava senza mai riflettere che la responsabilità risaliva spesso proprio a lui. Non si curava affatto di eliminare le cause degli errori rile– vati. Non era sordo ai sentimenti del cuore o restio ad atti di generosità. Ma era una generosità sui generis, fatta piu di personale orgoglio che di bontà. Nota dominante del suo carattere era la impulsività. Non sapeva dominarla e andava ad ogni specie di eccessi. Allora bisognava lasciarlo sfogare, salvo a non far nulla di quanto egli nella sua impulsività aveva disposto. Una volta, dette ordine di far sopprimere Nitti che era in Francia. Un ordine analogo fu dato anche per un anarchico che risiedeva all'estero e al quale si attribuiva il proposito di preparare un attentato contro la per– sona del Duce. Il Direttqre Generale della pubblica sicurezza avrebbe do– vuto trovare il modo di farlo eliminare prima che conducesse a termine i suoi piani. Il Direttore finse di voler eseguire gli ordini, ma non ne fece nulla, e il Duce non insisté. Questo era l'uomo: intelligenza non comune; intuizione rapida dell'animo delle masse; nessuna conoscenza dei singoli; disprezzo generale per tutti; buon senso nel parlare di qualsiasi cosa, e mancanza assoluta di spirito pratico nel passare dalle parole all'azione; dissociazione continua tra pensiero e azione ed anche tra pensiero e pen– siero. Nonostante tutti questi difetti, e forse appunto in conseguenza di al– cuni di questi, esercitava innegabile fascino su coloro che avevano rare oc– casioni di vederlo. Ben diversa impressione ne avevano, invece, coloro che lo avvicinavano con frequenza. Senise descrisse l'uomo quale egli lo frequen– tò negli ultimi anni delle sue fortune. Chi tenga presente il punto di arrivo, comprenderà piu facilmente le stranezze e incoerenze di cui Mussolini darà spettacolo in quasi ogni pagina di questo libro. 31 BiblotecaGino Bianco

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