Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Mussolini minaccia il finimondo della riunione. E la riunione fu rinviata al 12 dicembre. Non c'era fretta! Durante il processo Pétain, Lavai reclamò il merito di aver evitato la guerra nel 1935. Se fosse stata applicata la sanzione del petrolio, ne sarebbe certo derivata guerra tra l'Italia, Francia e Inghilterra. E sarebbe stato pura follia immaginare che il con– flitto potesse essere localizzato. Sarebbe stata una guerr<! generale nel 1935. La avemmo nel 1939. Anche se tale guerra si potesse considerare come guerra preventiva, egli ritenne suo dovere evitarla: "Io sono contro la guerra. lo sono contro la violenza. lo ho il rispetto della vita umana" (Le procès du Maréchal Pétain, p. 185). Questa difesa sarebbe valida soltanto alle seguenti condizioni: 1) che la guerra non fosse scoppiata nel 1939 dopo essere stata evitata nel 1935; , 2) che non fosse venuta nel 1939 in condizioni molto piu sfavorevoli per la Francia che nel 1935; 3) eh.e nel 1935 Mussolini fosse stato realmente pronto a una guerra generale e non avesse semp~icemente rappresentato la farsa di fare il matto; e 4) che una guerra iniziata in quel momento e per quelle ragioni da Mussolini contro Francia e Inghilterra potesse essere considerata da qualsiasi persona onesta come una guerra preventiva anglo– francese contro l'Italia anziché come una folle guerra scatenata da Mussolini contro Francia e Inghilterra dopo essersi impegnato in una guerra contro l'Etiopia. • Negli Stati Uniti la notizia del rinvio fu ricevuta con "aperta sorpresa 11 (DT. 26-XI). Il New York Times dichiarò che questo cambiamento nel calendario della Società metteva Washington in una "situazione difficile": I ministri Hull e Ickes, a quanto pare, pensarono di non fare altro che antici– pare l'azione della Società delle Nazioni. Il nostro 'Governo assunse un'audace iniziativa in questa faccenda. Se viene indebolito per il fatto che gli altri si tirano indietro, è colpa loro, non nostra (2-XI). Mussolini diventò piu arrogante dopo questo nuovo successo, e an– nunciò di avere trovato opportuno ordinare "certi movimenti di truppe" (27 novembre). Funzionari del Ministero per la stampa e propaganda, richiesti di schiarimenti, si chiusero nel· massimo segreto. Ma fu concesso ai corri– spondenti stranieri di chiedersi se si trattasse di truppe che dovessero essere ritirate dai confini dell'Austria e trasportate su quelli della Francia. Cortesi giudiziosamente fece osservare che quei movimenti di truppe erano "un mo– nito alla Società delle Nazioni che un embargo sul petrolio doveva necessa– riamente portare alla guerra." · Mussolini, in altre parole, fa l'ultimo tentativo per evitare l'interruzione dei rifor– nimenti di petrolio, annunziando tempestivamente a tutti gl'interessati che è pronto a entrare subito in guerra, anzi che vedere la sua campagna in Africa Orientale disper– dersi a poco a poco verso il fallimento per mancanza di rifornimenti vitali. Sarebbe un errore considerare il suo monito comè una minaccia a vuoto... "Se dobbiamo morire 551 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=