Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Esce di scena De Bono; entra Badoglio Nuvole sembravano accumularsi anche sul cielo americano. Nello stesso giorno in cui il Comitato dei diciotto decideva a Ginevra di prendere in considerazione l'embargo sul petrolio, carbone, ferro, acciaio e materie affini, il Segretario di Stato americano Cordell Hull chiese al Congresso di concedere al Presidente piu ampi poteri nel definire le materie che potevano essere usate nella produzione bellica, e la cui esportazione doveva quindi essere proibita (6 novembre). Ed elencò "petrolio, rame, camions, trattori, rottami di ferro e di acciaio" quali "materie prime essenziali"; deplorò che "una notevole quantità di queste merci venisse esportata per scopi di guerra" e dichiarò che "questo genere di commercio era assoluta– mente contrario alla politica del Governo" (15 novembre). In piu, il ministro · agli Interni, Ickes, raccomandò alle compagnie di petrolio degli Stati Uniti, che sospendessero volontariamente le spedizioni in Italia; "dovevano assecon– dare nella lettera e nella spirito gli sforzi del Governo per impedire la for– nitura di materiale bellico ad entrambi i belligeranti" (21 novembre). Ickes parlava senza essersi in precedenza consultato con il Dipartimento di Stato, ma non è da escludere che avesse ricevuto l'imbeccata dalla Casa Bianca. 15 Ad ogni modo, funzionari del Dipartimento di Stato spiegarono che nes– suno a Washington pensava di associare gli Stati Uniti alla Società delle Na– zioni; gli Stati Uniti volevano soltanto non essere responsabili per la con– tinuazione della guerra, e quindi erano disposti a proibire l'esportazione di petrolio americano in Italia "in piu del normale." Nel 1934, i paesi membri della Società delle Nazioni avevano esportato in Italia 1.6 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi di ogni genere, men– tre gli Stati Uniti avevano esportato non piu che 187.000 tonnellate (cioè solo il 10% del totale). Nei primi nove mesi del 1935, gli Stati Uniti ave– vano esportato in Italia non piu che il 6,3% del totale. Ma in ottobre e novembre petrolio e rottami di ferro e acciaio erano stati spediti in Italia dagli Stati Uniti in quantità molto superiore al normale. 16 Era evidente che, se le· importazioni dagli Stati Uniti fossero rimaste stazionarie mentre quelle dai cosiddetti paesi "sanzionisti" venivano troncate, la riduzione americana "alla misura normale" avrebbe lasciato Mussolini con poco petrolio, e questo avrebbe paralizzato il suo sforzo bellico. Dopo la dichiarazione di Ickes, varie compagnie di petrolio chiesero istruzioni al Dipartimento di Stato; promettendo che vi si sarebbero atte– nute. "Ricevettero risposte sottilmente modulate, che volevano dire che saremmo stati lieti se tutte le vendite all'Italia fossero state sospese senz'aver bisogno di dirlo" (FE1s, p. 258). Non solo non si doveva provocare l'isola– zionismo americano, ma Roosevelt, essendo scettico su ciò che avrebbe fatto Ginevra, non voleva andare troppo avanti. 1s FEis, International Episodes, p. 257. 16 Esportazione dagli Stati Uniti in Italia di petrolio e prodotti petroliferi (in milioni di dollari): 1934 - 480; ottobre 1935 - 1.084; novembre 1935 - 1.684 - FE1s, International Episodes, pp. 254, 304-7. 543 BiblotecaGino Bianco

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