Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Biblo Preludio alla seconda guerra mondiale Mussolini: 12 novembre: "Rispondo ... riconoscendo validità tue ragioni per una ra– gionevole sosta... Sistema rapidamente le retrovie" (p. 211). 11 L'essenziale di questa corrispondenza fu resa pubblica da De Bono un anno dopo. Nel novembre 1935, anche senza questi documenti e malgrado la occupazione di Adua e Macallé, era evidente che la guerra non andava come i comunicati ufficiali italiani volevano far credere. Una colonna, che aveva avanzato dal Sud verso Barrar, dovette tornare alla base (comunicato di Roma, 16 novembre). L'ala sinistra dell'armata del Nord, che aveva mar– ciato verso Barrar attraverso l'orribile deserto di Danakil, 12 evitò il disastro soltanto perché nessuno nel campo nemico seppe sfruttare gli errori degli invasori. 13 Che la situazione fosse diventata difficile, fu dimostrato dal fatto che De Bono fu sostituito da Badoglio (16 novembre). Cortesi rifed la voce che De Boho non fosse in buoni rapporti col generale Graziani, comandante del fronte meridionale 14 ; inoltre "Coloro che erano vicini al Governo" avevano - scoperto che aveva 69 anni e non disponeva di sufficiente energia e pron– tezza. Eppoi c'è l'inquietudine sulle intenzioni di Hitler verso l'Austria. Il 5 novembre Badoglio domandò a Gamelin se gli accordi militari del prece– dente giugno erano ancora in vigore. Gamelin rispose (9 novembre) che erano sempre in vigore, ma la Francia si trovava in una posizione piuttosto imbarazzata fra l'Inghilterra, Germania e Italia (Servir, Il, p. 175). È chiaro che Mussolini temeva che o il Governo francese o l'inglese, o entrambi, la– sciassero mano libera a Hitler in Austria per evitare una azione comune fra lui e Mussolini. 11 DE BoNO, op. cii.; LALLI, La campagna d'Etiopia, "Oggi" 21, 28-XII-47. 12 Esso fu definito l"' antro infernale della creazione" dal primo esploratore che ne usd vivo (L. M. NESBITT, Hell-hole of Creation) e i soldati italiani lo chiamarono "La Valle del– l'Inferno." 13 H. L. Matthews, che accompagnava la colonna, descrisse quest'avventura in due di– spacci al New York Times (18 e 23-XI,35) e nel libro Two Wars and More to Come, pp. 25-116). Possiamo farci un'idea delle informazioni false che venivano fornite al pubblico italiano confron– tando la relazione di Matthews con gli articoli dei corrispondenti italiani. Ecco come fu de– scritta la spedizione alla "Valle dell'Inferno" in un dispaccio del 21 novembre al Resto del Carlino di Bologna: "La regione di Danakil ha un fascino speciale, perché le sue bellezze na– turali sono impregnate di un senso di desolazione. I soldati italiani hanno battezzato questa re– gione "La Valle dell'Inferno." Il terteno è in parte sabbia e in parte rocce dai pittoreschi com– torni. Tra le valli e le montagne, che si alzano verticalmente, ci sono molti vulcani spenti. Il terreno è formato in parte di lava vulcanica. La vegetazione qui è piuttosto sparsa, mentre esi– stono depositi minerali in abbondanza (!). La nostra colonna fece una marcia di cinquantacin– que ( !) miglia in ventiquattro ( !) ore. Fu dopo questa marcia che la colonna incontrò gli abis– sini, appostati in imboscata, li batté e li costrinse a ritirarsi." Se Lavai, Hoare e Eden non avessero rappresentato una farsa a Ginevra, gli articoli di Matthews sarebbero stati radio tra– smessi in italiano, giorno per giorno, dalle stazioni radio dei cinquanta paesi che avevano con– dannato Mussolini. t4 Nella corrispondenza di Mussolini in quell'anno, esaminata da uno scrittore del quo– tidiano milanese Corriere d'Informazione (16-XI-46) i piu intimi collaboratori del Duce si ac– cusano a vicenda di crassa incompetenza e di prevaricazioni di ogni genere. De Bono si lagna perché Badoglio lo accusa d'inettitudine derivante da età avanzata e stupidità congenita, e ful– mina contro Balbo e Baistrocchi, il sottosegretario alla Guerra. Baistrocchi inveisce contro Ba– doglio e insulta tutti i generali. Lessona, sottosegretario per le Colonie, tempesta Graziani d'in– vettive. Mussolini, che sa il prezzo di tutti e non riconosce il valore di alcuni, conservò tutti questi documenti velenosi per servirsene contro i suoi servi al momento opportuno. Non poteva circondarsi di uomini migliori, dato il suo carattere e il suo sistema politico. 542 l_;Jino Bianco

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