Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale la politica della sicurezza "collettiva." "Non prenderemo nessuna inizia– tiva isolata, ma saremo pronti ad assumere la nostra parte in ogni az10ne collettiva." Nessuno gli spiegava che l"' azione collettiva" doveva sempre essere proposta dai francesi e non dal Governo inglese, e che i francesi non avrebbero mai fatto una proposta di quel genere. È vero che gli sforzi per impedire lo scoppio della guerra in Africa erano falliti, ma non occorreva preoccuparsi per il pericolo di una guerra in Europa, dato che di sanzioni militari contro l'Italia non si doveva parlare. La restaurazione della pace in Africa era diventata il compito del momento. "Lo scopo della Società delle Nazioni è la pace e non la guerra. Siamo sempre pronti a mettere a profitto qualsiasi occasione possa presentarsi per una conciliazione" (Bald– win, 19 ottobre). Il Governo britannico "ammetteva il buon diritto italiano di espansione e sviluppo economico" (Sir Samuel Hoare, 22 ottobre), ma la soluzione "doveva essere ugualmente accettabile per tutt'e tre le parti. Italia, Abissinia e Società delle Nazioni" (Baldwin, 23 ottobre). Un grande esperimento si stava facendo a Ginevra. Il popolo britannico "avrebbe vi– sto in pratica e appreso dall'esempio che cosa potesse e che cosa non potes– se· fare la Società" (Baldwin, 19 ottobre). Se l'esperimento riusciva, si sa– rebbe registrato un immenso guadagno per la pace del mondo. Se falliva, sarebbe diventato necessario far fronte alla realtà; "possiamo fare assegna– mento sull'azione collettiva, è bene che lo sappiamo; se non possiamo è bene saperlo lo stesso" (Sir Samuel Hoare, 22 ottobre). Comunque andasse a finire non c'era motivo di disperare: Se l'esperimento non risponderà alle speranze e ai desideri dei suoi piu grandi amici, allora io credo che l'ardente desiderio di questo paese sarà, se possibile, quello di rafforzare i punti deboli della Società per renderla efficiente nella forma che i suoi fon– datori avrebbero desiderato. In nessun caso, se fallissimo, il nostro popolo si arrenderà senza un altro sforzo per trovare qualche congegno efficace (Baldwin, 19 ottobre). Alla Camera dei Comuni, il 18 giugno 1936, Baldwin protestò sde– gnosamente contro l'accusa di avere ingannato il paese. Che cosa aveva detto lui? Io mi detti una cura particolare per far comprendere a tutti gli ascoltatori, ai quali mi rivolgevo, la natura sperimentale delle sanzioni e della sicurezza collettiva ... lo avrei seguito questi principi fin dove fosse arrivato chiunque altro. Ma io non sapevo se quei principi sarebbero riusciti. Il mezzo migliore per rendere efficace la sicurezza collettiva era "di colmare le lacune nella muraglia della difesa imperiale entro la cornice della Società, per amore della pace internazionale e non per fini egoistici" (Baldwin, 23 ottobre). Queste difficoltà, in cui ci siamo trovati negli ultimi due o tre mesi, non ci sareb– bero mai state, se le forze difensive di questo pae~e fossero state piu potenti (Neville Charnberlain, Cancelliere dello Scacchiere, 10 ottobre). Se voi adotterete una politica m 528 Biblo eca Gino Bianco

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