Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena Mussolini Proiettando gli italiani come una forza unica verso i compiti mondiali, facendo del Mediterraneo il lago nostro, alleandoci, cioè, con quelli che nel Mediterraneo vivono, ed espellendo coloro che del Mediterraneo sono i parassiti, compiendo questa opera dura, paziente, di linee ciclopiche, noi inaugureremo veramente un periodo grandioso della storia italiana (PI. 6-X-1922). Nello stesso tempo faceva il magg10r strepito possibile su Fiume e la Dalmazia: L'Italia non ha ancora raggiunta la completa unificazione, né si potrà parlare di unità nazionale finché Fiume e la Dalmazia e altri territori italiani non siano tornati a noi (PI. 20-X-1922). La costa dalmata fu tradita, ma non ha alcuna intenzione di accettare la resa (PI. 26-X-1922). Queste parole, lette oggi, potrebbero far credere che Mussolini odiasse sopra tutto l'Inghilterra. La verità è che l'uomo odiò, caso per caso, a parole, tutte le nazioni della terra. Lasciando da banda le nazioni minori, l'uomo fu contro la Francia nel 1921, contro l'Inghilterra nel 1922; oscillò dal 1924 al 1934, facendo continui viaggi di andata e ritorno fra Germania e Fran– cia; sembrò associarsi aqa Francia contro l'Inghilterra e la Germania nel 1935; si mise al seguito della Germania nel 1936, credendo di poter con– ciliare 1~ sua politica tedesca con la sua politica inglese in una politica di ricatti contro la Francia; e finalmente, nel 1940, credendo che l'Inghilterra fosse definitivamente per terra, si mise contro t>Inghilterra, e si ruppe de– finitivamente il collo. Se fosse ancora vivo, potrebbe sostenere che quella qualsiasi guerra che egli avrebbe fatta, l'aveva tenuta presente allo spirito e alla volontà fino dall'ora della nascita. La verità è che visse sempre alla giornata, mascherando ogni improvvisazione giornaliera con dichiarazioni solenni quanto i comandamenti del Monte Sinai, senza badare se la dichia– razione di oggi era in aperta contraddizione con quella di ieri, sempre, sincero nel momento che parlava, come era stato sincero cinque minuti prima quando aveva detto precisamente il contrario. Durante il 1922, l'intesa anglo-francese passava un brutto quarto d'ora. L'ambasciatore francese a Roma, Barrère, favoriva il movimento fascista, con la speranza di potersi forgiare in Italia uno strumento a servizio della Francia contro una eventuale intesa Germania-Inghilterra. Mussolini lancia– va fulmini verbali contro l'Inghilterra per gratitudine verso Barrère. Ma, com'egli stesso ammise nel 1924, "il fascismo della prima ora non aveva né il tempo né la possibilità di fermarsi a meditare sui problemi essenziali della vita italiana."' Un solo compito ne assorbiva tutte le energie, ed era piu fisico che mentale: la rottura delle teste e lo smantellamento delle organizzazioni e cooperative operaie. L'uomo arrivò al governo su una ondata di amarezza patriottica, e non come il salvatore d'Italia da un inesistente sfacelo economico o da un 7 Discorsi del 22 luglio e dell'8 agosto 1924. 29 BiblotecaGino Bianco

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