Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale zioni, che sono state applicate, è infatti continuo e cumulativo, e deve evidentemente esercitare una importante influenza nel raggiungere quello che è lo scopo principale della Società: la cessazione delle ostilità. 3 Il 18 giugno dell'anno seguente il Visconte Walmer, appartenente alla maggioranza conservatrice, parlando alla Camera dei Comuni, fece il se– guente commento sulla politica di Eden: Fui colpito da una espressione del discorso del m1mstro degli Esteri, quando disse che uno dei motivi del fallimento delle sanzioni fu ~he l'Italia vinse la guerra molto piu rapidamente di quello che tutti gli esperti militari avevano predetto. Ciò significa che quelli che imponevano la politica delle sanzioni in realtà non pensavano di scon– figgere il gangster con le sanzioni ma pensavano che gli abissini e le piogge avrebbero prolungato e trascinato la guerra in modo che alla fine le sanzioni avrebbero fatto effetto. Era un piano di "sanzioni economiche relativamente miti" il cui effet– to, secondo Lord Keynes, "non si doveva sottovalutare. " 4 • Finché gli archivi diplomatici del periodo fra le due guerre non si possono consultare, lo storico può fare solo le ipotesi che possono sembrare piu adatte alla conoscenza dei fatti. A meno che la politica estera dei Go– verni francese ed inglese nella questione etiopica non fosse altro che un cieco inciampare da un grosso sproposito in un altro, può essere spiegata solo dalla loro speranza di accaparrarsi Mussolini come alleato attivo contro Hitler lasciandolo libero in Etiopia. Inoltre il Governo inglese aveva il suo problema particolare di guadagnare il favore dell'opinione pubblica britan– nica alla sua politica di pacificazione col mostrare che era stato capace di evitare la guerra. Questo piano si comprende facilmente. Lasciando che Mussolini s'in– golfasse in quella impresa, i politicanti e diplomatici inglesi e francesi pensavano che gli permettevano cosf di dare il colpo di grazia alla strut– tura economica e finanziaria dell'Italia. Per conseguenza, anche sanzioni altrimenti inefficaci - quelle che essi chiamavano una "serie imperfetta" di sanzioni - sarebbero bastate per sottomettere Mussolini. Quando gli in– digeni, il terreno, il clima e le sanzioni avessero compiuto l'opera, sarebbe intervenuta la Società. delle Nazioni a restaurare la pace. 5 Forse c'era qua 3 Anche Lord Stanhope, a nome del ministro fece nella Camera dei Lords la seguente dichiarazione: "A mio modo di vedere, le sanzioni economiche saranno probabilmente piuttosto lente nel loro effetto. Credo che ci vorranno forse dei mesi prima che esse si facciano sentire gravemente. Posso sbagliarmi e possono farsi sentite prima di quel che io pensi. Ma se ci vor– ranno dei mesi, l'effetto sarà quasi contemporaneo alla delusione, che - ne sono certo - si diffonderà in Italia, quando essa comprenderà la difficoltà della impresa. Essa sta cercando di conquistare un paese quasi piu vasto della Francia, popolato da gente abituata a combattere, paese difficilissimo per ragioni climatiche e ancor piu militati. Io ritengo quindi possibilissimo che fra un anno saremo in grado di trovare proposte tali da arrivare ad un accomodamento" (23 ottobre). 4 New Statesman and Nation, 28-IX. 5 Paul-Boncour ignora l'accordo franco-inglese del 10 settembre! Scrive che la Società delle Nazioni decretò le sanzioni "senza decidersi per quelle che sarebbero state piu efficaci: un em– bargo sul petrolio e la chiusura del Canale di Suez" (Souvenirs, II, pp. 20). Il fatto è che 508 BibloLE:Ca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=