Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Giocando a rimpiattino con l'America In un articolo di fondo del 28 ottobre, il New York Times spiegò il vero significato della politica americana, cioè dell'alibi che essa forniva alla farsa di Ginevra. Finché il Presidente si limita a semplici esortazioni contro la vendita in Italia e il trasporto da questo paese in Italia di materie prime essenziali alla condotta della guerra, la vendita e il trasporto continueranno... Il Governo degli Stati Uniti ha deciso di rifiutare l'importantissima cooperazione di questo grande paese industriale ai passi fatti a Ginevra per imporre la pace mediante sanzioni economiche. Noi ci saremmo as– sunta la massima responsabilità per il fallimento delle sanzioni, se falliranno, e per l'ap– plicazione di pericolose misure militari quali il blocco navale... È un altro ignobile capitolo della politica estera americana, di cui rimangono da vedere le conseguenze. Secondo il New York Times, il Governo italiano non poteva non ren– dersi conto che la risposta degli Stati Uniti alla Società aveva il "potere di annullare l'importanza della solidarietà mondiale contro l'Italia." Ora, come sempre, l'ambasciatore inglese a Washington aveva tutte le ragioni per approvare questo modo di giudicare e di scrivere. Lavai e Hoare potevano quindi fare servire la politica degli Stati Uniti quale alibi per la loro politica. A questo punto Mussolini pensò di poter mettere nel sacco anche gli Stati Uniti, applicando ad essi la tattica di alternare minacce e blandi– zie. L'ambasciatore americano a Roma fu informato che l'Italia avrebbe "reso la pariglia" se il Governo americano si fosse schierato con la So– cietà. Al pari di tutti i diplomatici di quel tempo, lui invidiava all'Italia il grande Duce. Perciò prese questa minaccia molto sul serio, e consigliò a Washington di prenderla nella dovuta considerazione. Contemporaneamen– te, l'addetto commerciale italiano a Washington accennò che gli Stati Uni– ti avevano ora un'occasione senza precedenti di accrescere il loro commer– cio con l'Italia. Questo "impudente tentativo di corruzione" suscitò l'indi– gnazione perfino nel Segretario di Stato Hull. Egli rispose che il popolo americano aveva maggior interesse al ripristino di rapporti commerciali stabili fra tutte le nazioni, che ad impegnarsi in rapporti commerciali ri– schiosi e temporanei con nazioni belligeranti (FEis, p. 238). E continuò a distribuire lezioni di buona condotta a destra e a manca. Il 15 novembre informò il popolo americano che "petrolio, rame, carri, trattori, rottami di ferro e rottami di acciaio" erano essenziali materiali da guerra, e deplorò che "se ne stesse esportando una quantità notevolmente maggiore per scopi di guerra" dagli Stati Uniti all'Italia: "questo tipo di commercio è assolutamente contrario alla politica di questo Governo." Nobili sentimenti. Ma poiché non esisteva alcuna proibizione legale e poiché il Dipartimento di Stato non faceva alcun passo per ottenere dal Congresso l'autorizzazione a proibire quel commercio, il forte aumento nell'esportazione di carri, auto– mobili, petrolio, rame e rottami di ferro dagli Stati Uniti in Italia continuò. 11 11 New York Herald Tribune, 17-X: "In una inchiesta iniziata da una speciale commis– sione del Senato, sono state raccolte informazioni, le quali dimostrano clic la sola Ford Motor 503 Biblotec~-Gino Bianco

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