Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Il Canale di Suez e il petrolio Dopo si può predire che la scelta del Governo cadrà su qualunque specie di compro– messo onorevole (NYT. 18-X). . Fra laburisti e conservatori, i liberali inglesi oscillavano. Il Manchester Guardian, il quotidiano che con maggior coerenza aveva fatto la campa– gna per il Patto e per le sanzioni, trovò una certa consolazione nel fatto che sarebbe stata provata "la pressione delle forze morali ed economiche, con– tinua, paziente e persistente" (26-IX). Anch'esso dunque abbandonava le sanzioni militari. A Ginevra, il Consiglio della Società, in attesa che il "compromesso onorevole" preannunciato da Augur maturfsse, formò un altro Comitato, il "Comitato di coordinazione" e gli affidò il compito di escogitare le san– zioni che dovevano por fine alla guerra. Il nuovo Comitato era una conferenza diplomatica legalmente estranea alla Società delle Nazioni ed era costituito dai delegati dei cinquanta Go– verni che avevano votato la dichiarazione dell'll ottobre: una specie di comizio che non aveva autorità di prendere nessuna decisione, ma era solo autorizzato ad elencare le misure da sottomettere a ciascun Governo per ap– provazione. Lo stesso suo nome "Comitato di coordinazione" significava_ che esso non poteva agire in proprio: poteva solamente "coordinare" le iniziative liberamente accettate dai cinquanta Governi nell'esercizio della loro illimitata e illimitabile sovranità. Il comizio dei diplomatici coordinatori, naturalmente scelse un sot– tocomitato di diciotto persone, e queste diciotto persone si divisero in tre comitati minori. La presidenza dei vari comitati fu assegnata a rappresentanti di piccole potenze, che potevano solo maneggiare, ma non dirigere la macchina. Il metodo adottato dal principio alla fine fu che il Comitato _dei Diciotto formulava proposte, queste erano sottoposte al Comitato di coordinazione, e questo alla sua volta era soggetto alla dire– zione del Consiglio della Società delle Nazioni. Il meccanismo funzionava solo quando era alimentato dal combustibile che era la volontà di farlo funzionare; quando il com– bustibile venne meno si fermò, e tolti alcuni lugubri sibili tendenti a richiamare l'at– tenzione sulla sua esistenza, rimase immobile. 4 In tutti questi comitati, ogni volta che Eden proponeva un'" azione ra– pida" l'esperto francese, sig. Coulondre, "era di diverso avviso." Il corri– spondente da Ginevra del Daily Telegraph descrisse la farsa nei seguenti termini: Le parti piu interessanti, sono forse rappresentate dalla Gran Bretagna e dalla Francia. Gli sforzi del signor Eden sono diretti ad ottenere che la Società, dato che deve agire, agisca presto ed efficacemente. Perciò si è trovato automaticamente investito della parte di leader fra i delegati delle nazioni che elaborano il piano di azione. È la stessa posizione che nel passato molte volte era tenuta dalla Francia. Invece, ora, per un'oscillazione del pendolo, la Francia occupa la posizione del frenatore, anziché quella del conducente (14-X). 4 FEis, International Episodes, pp. 210-211. 495 BiblotecaGino Bianco

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