Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale Roma, cercando di por fine alle operazioni militari mediante un accordo pratico. Quar– to, Mussolini, se otterrà un succes~ iniziale, dimostrerà forse uno spirito conciliante, dato che una soluzione rapida sarà evidentemente utile quando l'Italia comincerà a ri– sentirsi gravemente della pressione economica (2-X). Un numeroso gruppo di intellettuali francesi pubblicò un "nobile ma– nifesto" (3 ottobre): Coloro la cui opera è dedicata alla vita dello spmto sono tenuti a farsi energ1C1 rappresentanti dei diritti dello spirito ... Le grandi potenze abdicherebbero virtualmente alla loro missione se volessero impedire a Roma di compiere ... l'opera che essa ha leal– mente annunciata e alla quale si sta preparando alla luce del sole... Non possiamo per– mettere che la civiltà si suicidi. Noi ci appelliamo a tutte le forze dello spirito. Una prima lista di 80 scrittori comprendeva qualche cosa come venti membri dell'Accademia di Francia. Molti di quegli "intellettuali" dovevano piu tardi "collaborare" con Hitler dopo la débacle francese del 1940. Quei signori non costituivano "tutta la Francia." 11 Un altro gruppo mise fuori un contro-manifesto. Anche gl'intellettuali cattolici sentirono che ave– vano qualcosa da dire e il settimanale democratico-cristiano L'Aube (18-X) e il clericale La Croix pubblicarono un altro manifesto, in cui erano riaf– fermati i principi della morale cristiana, ma in termini astratti e senza nessuna menzione di avvenimenti in corso, cosi che ognuno poteva applica– re quei princip1 astratti a chi voleva. In Francia, come in Inghilterra, la responsabilità per questo episodio di banditismo internazionale non può es– sere addossata soltanto ai politicanti che erano al potere. Vasti gruppi di persone in entrambi i paesi condivisero quelle responsabilità. Il Consiglio della Società si riun.1 con lodevole sollecitudine, approvò (5 ottobre) la relazione presentata dal Comitato dei Tredici, e decise con tutta serietà di "raccomandare" "la cessazione immediata di qualsiasi viola– zione del Patto," si riservò il diritto di fare altre raccomandazioni che potessero esser ritenute consigliabili, e rimandò la decisione al. 7 ottobre per dar tempo ai delegati d'Italia ed Etiopia di presentare i loro pun– ti di vista. Naturalmente un altro comitato di sei persone ebbe l'incarico di "studiare" gli sviluppi della situazione dal 26 settembre al 7 ottobre. Eden insisté affinché il Comitato dei Sei si mettesse al lavoro "qua– si immediatamente la stessa sera." In una lettera da Ginevra spiegò ai suoi elettori che "gli elementi della controversia erano tali da dovere per forza interessare profondamente tutti." 11 L'elenco cli tutte le manifestazioni che ebbero luogo in Francia in questi mesi 10 fa– vore di Mussolini (e chi sa quanto devono essere costate al contribuente italiano!) fornirebbe una monumentale antologia cli brutalità, codarclia e stupidità. Un esempio cli questa degrada– zione morale ed intellettuale non si deve lasciar cadere nell'oblio. I gruppi studenteschi reali– sta e fascista alla Sorbona interruppero le lezioni del prof. Gaston Jèze, che aveva rappresentato l'Abissinia alla· Società delle Nazioni. Questi clisordini venivano apertamente incoraggiati dal clirettore del quoticliano ]ou,, il cui entusiasmo per Mussolini non conosceva limiti di discre– zione n~ cli decenza. 488 Bibloteca Gino Bianco

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