Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena la -flottainglese ca era concentrata nel Mediterraneo non con "alcuna intenzione aggressi– va nel Governo di Sua Maestà," ma "come naturale conseguenza dell'im– pressione creata dalla campagna condotta contro il Regno Unito nella stam– pa italiana nel corso delle ultime settimane" (20 settembre). La flotta bri– tannica era stata, dunque, mobilitata contro la stampa italiana! Il sottose– gretario italiano si degnò di rispondere che "i preparativi militari italiani nel bacino del Mediterraneo erano di natura precauzionale e non aveva– no alcuna mira aggressiva." Il commento di F. T. Birchall su questo "strano" incidente getta luce sul suo significato: Ciò che si nasconde sotto le frasi cortesi è che il Primo Ministro Benito Mussolini può andare avanti e invadere l'Abissinia, senza che gli inglesi intervengano attivamente, salvo che si verifichi qualche incidente, in cui siano direttamente urtati interessi inglesi. Gli esperti in diplomazia qui concordano nel ritenere che in questa vicenda tutto il vantaggio sia per l'Italia. La impressione prevalente è che il bulldog inglese avrebbe provveduto meglio a se stesso, se con una silenziosa presenza dove ce n'è bisogno avesse continuato a produrre nel Governo italiano la crescente impressione che già aveva prodotta. Invece esso si sta esautorando col proclamare che la sua apparente feroéia era pura affettazione che non implica intenzioni aggressive. Commentando quest'episodio alla Camera dei Comuni il 23 giugno 1936, il deputato inglese Cocks disse: Quando il Governo mandò la flotta inglese nel Mediterraneo, mandò immediata– mente l'ambasciatore dal sig. Mussolini a chiedere scusa per la presenza della flotta, e a dire che essa non era là per essere usata, ma solo per modo di dire. È un miracolo che non abbiamo invitato il sig. Mussolini ad andare a passare in rivista la flotta ad Alessandria e approfittare della nostra ben nota cortesia sulla nave-ospitale "Maine." Ancora piu forti furono le critiche di un altro deputato laburista, Dal– ton, in quello stesso giorno. Se il Governo - chiese - non era disposto a vedere neppure una nave britannica colare a picco per la causa dell'indi– pendenza abissina, perché mandò la flotta nel Mediterraneo? È vero che la flotta fu mandata nella zona del pericolo "impreparata, male equipaggiata e a corto di munizioni"? Nessuno rispose a queste domande. Mussolini, richiamandosi nel 1944 a questo tragicomico episodio, scrisse: "La flotta britannica venne, passeggiò per il Mediterraneo non sparò neppure un colpo, e la temuta crisi fu scongiurata. " 4 Ora che la flotta britannica era stata mobilitata contro la stampa ita– liana, Sir Samuel Hoare pensò che la flotta francese, unendosi alla flotta britannica, avrebbe indotto il Duce alla calma. Perciò si ricordò che l'am– basciatore francese, il 1 O settembre, aveva presentato una dom~nda, che era rimasta senza risposta, e si affrettò il 24 settembre a rispondere con un'al– tra domanda: nel caso che un membro della Società delle Nazioni - in 4 Storia di un anno, p. 192. 473 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=