Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La gran parata ( la Gran Bretagna dovesse interessarsi dell'Etiopia, dato che Mussolini ave– va promesso di rispettare gli interessi britannici nel bacino del Tana. 2) Imperialisti-europeisti quali Austen Chamberlain e Baldwin, Hoare, Eden. Costoro favorivano un'intesa con la Francia perché questa intesa garanti– va la sicurezza britannica nell'Europa occidentale; ma non vedevano la ne– cessità per la Gran Bretagna di opporsi a Mussolini in Etiopia. 3) Parec– chi, anche tra i sostenitori della Società delle Nazioni. Costoro nell'opporsi a Mussolini insistevano perché il Governo francese restasse fedele al Patto; ma non volevano che la Gran Bretagna s'impegnasse a priori a marcia– re a fianco della Francia in ogni crisi in Europa. La francofobia è sem– pre stata endemica, e piu o meno latente, in tutti i partiti in Inghilterra, proprio come l'anglofobia è sempre stata piu o meno endemica in Francia. 4) Pacifisti intransigenti e marxisti ortodossi, che avevano giurato di non capire nulla e mantenevano il loro giuramento senza nessuno sforzo. Lloyd George prese parte attiva alla campagna contro "ulteriori impe– gni." Egli sembrava appartenere al terzo dei gruppi suddetti, ma avrebbe potuto militare anche nel secondo o nel primo. Era passato armi e baga– gli fra gli ammiratori di Hitler. Era assai turbato dallo "scandalo" e dal– la "vergogna" che Olanda, Belgio, Portogallo avessero vasti imperi colonia– li, mentre la Germania non aveva colonie (Camera dei Comuni 5 febbraio 1936). Il povero leone era stato lasciato là nell'anfiteatro senza nessun cri– stiano da mangiare. Era come se non fosse stato lo stesso Lloyd George a privare la Germania delle colonie nel Trattato di Versailles. Eppoi dimenti– cava che fra gli scandalosi paesi largamente provvisti di colonie c'era an– che l'Inghilterra. Il 12 settembre, subito dopo il discorso di Sir Samuel Hoare a Ginevra, Lloyd George dichiarò che Sir Samuel aveva parlato "as– solutamente come la nazione britannica nel suo insieme." Di fronte allo "spudorato atto di rapina" minacciato da Mussolini, la Società delle Na– zioni non aveva altra scelta che agire. L'intera nazione britannica appog– gerebbe il Governo in qualsiasi decisione per applicare il Patto della Socie– tà purché tale azione fosse efficace. Ma la Gran Bretagna "come condizio– ne di cooperazione nella situazione attuale non doveva assumere nessun im– pegno in vista di eventuali atti di aggressione compiuti da qualsiasi altro paese." Questo è molto importante ... Ogni caso via via che si presenti dev'essere conside– rato nel suo merito (applausi). Nessun paese ha diritto di esigere da noi impegni per situazioni ipotetiche e subordinatamente al fatto che noi compiamo il nostro dovere o che essi compiano il loro in condizioni che si sono effettivamente verificate e che sono note a tutti (applausi). Per evitare di essere frainteso, Lloyd George tornò sull'argomento in un altro discorso il 14 settembre, notando che il discorso di Lavai si pre– stava a varie interpretazioni: 465 31 eca Gino Bianco

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