Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La gran parata si era deciso di attenersi ai suoi obblighi derivanti dal Patto - e ciò contro la minac– cia di un atto di aggressione da parte di una grande potenza - con quel coraggio e quell'energia che aveva notevolmente mancato di mostrare nell'atteggiamento verso il Giappone nel settembre 1931 ~ dopo. Sembra che Toynbee avrebbe potuto risparmiare il suo fiato e ammet– tere francamente che Sir Samuel "ingannò" il suo uditorio mondiale. "La• ' b l' . ' 1 d . " menzogna cosi reve, astuzia cosi unga a imparare. Toynbee ha notato che "l'accordo privato del 10 settembre, e non il di– scorso pubblico dell'll settembre fu l'avvenimento storico, di cui Ginevra fu il teatro in quei giorni" e che "in paragone della condotta come que– sta del Governo del Regno Unito, la condotta del sig. Laval fu franca e logica. 111 Dicendo "governo" si deve intendere non solo Sir Samuel Hoare e Anthony Eden 2 e Lord Vansittart, che erano presenti alla riunione del 1O settembre, ma anche l'onesto gentiluomo di campagna, che era a capo del Gabinetto britannico, e gli altri uomini politici e funzionari di alto rango che costituivano il cuore operante del Governo britannico. Se l'accordo segreto del 1O settembre fosse stato conosciuto, il discorso pubblico fatto da Sir Samuel 1'11 settembre davanti all'Assemblea della Società sarebbe stato salutato da una tempesta di fischi. 3 Invece, esso susci– tò un'immensa ovazione. E per quattro giorni - dall'll al 14 settembre - i delegati di quasi tutti i Governi rappresentati nell'Assemblea si fece– ro avanti ad appoggiare il punto di vista britannico e a promettere la loro cooperazione. I rappresentanti di Australia, India, Sud-Africa, Canada e Nuova Zelanda manifestarono tutti la loro piena adesione alla posizione assunta da Sir Samuel Hoare. Uno dei discorsi piu notevoli fu quello di Litvinov: Per la delegazione sovietica esiste soltanto la questione di difendere il Patto della Società quale strumento di pace... Potremo averne bisogno piu di una volta e probabil– mente in occasioni anche piu gravi... Lo Stato, che io rappresento, non sarà secondo ad alcuno nel leale adempimento delle sue obbligazioni internazionali. Ma ebbe cura di aggiungere: Se l'Italia non ci dichiarasse l'intenzione di riprendere la sua libertà d'azione e in– vece ci presentasse un reclamo formale e ben fondato contro gli atti di aggressione commessi dall'Abissinia, e se questi atti cadessero nella competenza della Società, ardi– sco dire al delegato italiano che non solo otterrà piena giustizia, ma avrebbe anche l'occasione di constatare quanta considerazione amichevole gode fra noi la nobile na– zione italiana. t Survey of International Affairs: 1935, II, p. 185. 2 ]OHNSON, Anthony Eden, p. 293: "Eden era presente, e consenti alle decisioni" del 10 settembre. 3 Alla Camera dei Comuni, il 18 giugno 1936, Eden affermò .che nel settembre 1935 Sir Samuel Hoare "aveva assunto a Ginevra la direzione in un discorso che aveva incontrato l'approvazione di tutti i gruppi dell'opinione pubblica in questo paese." Eden dimenticò di aggiungere che il giorno precedente Sir Samuel e lui si erano accordati con Lavai affinché la direzione data da Sir Samuel fosse un inganno. 459 Bibloteca Gino Bianco

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