Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale "non era degna ch'egli morisse per lei" e si dileguò. In Italia non si verificò alcun grave disordine per causa sua. Nel gennaio ~921 fu firmato un "Patto di garanzia" in cui Jugoslavia, Cecoslovacchia, Romania e Italia convennero di non consentire mai alla restaurazione degli Absburgo né in Austria né in Ungheria. Il Governo ita– liano avrebbe ora potuto fare da mediatore tra i Governi eredi dell'Impero austro-ungarico e quelli di Austria, Ungheria e Bulgaria, con l'intento di correggere a poco a poco le disposizioni troppo rigide dei trattati di pace. L'Italia avrebbe potuto esercitare un'influenza morale e politica nella peni– sola balcanica e nel bacino danubiano senza essere sospettata di "machia– vellismo" o "imperialismo." Per quanto riguarda le ambizioni territoriali italiane in Asia Minore, Sforza fu il primo tra gli uomini di Stato occidentali a riconoscere che la Turchia non era piu la Turchia prebellica, costretta a disperdere le sue forze per tenere in soggezione popolazioni ostili nella penisola balcanica e nel Medio Oriente. Essa aveva acquistato una solida compattezza nazionale, e d'ora in poi non se ne poteva fare man bassa a cuor leggero. Perciò Sforza abbandonò tutte le rivendicazioni territoriali in Asia Minore, ottenne dai turchi un trattato commerciale molto favorevole, e lasciò che inglesi, francesi e greci se la sbrigassero loro con i turchi; senza che l'Italia andasse a fare la guerra in Turchia per i loro begli occhi. Le altre questioni coloniali furono accantonate per il momento. Fin~ ché il paese non avesse superate le difficoltà post-belliche, non poteva per– mettersi il lusso di avventure d'oltremare. Il problema di Fiume restò insoluto, malgrado il Trattato di Rapallo. Abbandonata a se stessa durante la prima metà del 1921, la città diventò presto teatro di violente lotte, non solo tra italiani e slavi, ma anche tra gli italiani che accettavano lo statuto di città libera, e quelli che volevano la completa annessione all'Italia. Nell'estate del 1921 il Governo italiano mandò truppe ad occupare la città. Il Governo di Belgrado non protestò. Il pro– blema aveva perduto l'asprezza artificiale ed assurda, da cui era stato ca– ratterizzato nel 1919 e nel 1920. Dato che il Governo italiano si dimostrava disposto ad identificare i propri interessi con quelli della pace, ottenne senza difficoltà la parità navale con la Francia per le corazzate alla Conferenza di Washington nel 1921. Quando nell'aprile 1922 fu convocata la prima Conferenza internazionale, alla quale dovevano incontrarsi i rappresentanti dell'Intesa e quelli della Russia e della Germania, fu scelta come sede della conferenza Genova. L'I– talia, piu di qualsiasi altro paese, aveva superato i rancori della guerra. Appariva quindi la piu adatta ad "ospitare" vincitori e vinti. Nell'Europa del dopoguerra, l'Italia confinava sul continente con una Jugoslavia pacificata, con un'Austria neutralizzata, e con una Svizzera e una Francia che non avevano niente da chiederle. Nel Mediterraneo né la Francia né l'Inghilterra avevano interesse a contrastarla, se non era essa 22 Bib._t___ 3 Gino Bianco

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