Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'opinione pubblica all'opera Eden e Lavai riferirono al Consiglio sul loro scacco di alcuni giorni prima, mentre Laval insisteva sempre che la Francia aveva un'intesa con l'Italia, alla quale voleva restar fe~ele. Il delegato italiano, Aloisi, dichia– rò che non c'era niente da discutere; l'Italia intendeva adottare qualunque provvedimento potesse "diventare necessario per garantire la sicutezza del– le sue colonie e salvaguardare i suoi interessi"; non c'era possibilità di pace tra Italia ed Etiopia; l'Italia non poteva piu a lungo adottare un atteggia– mento passivo e indulgente verso un popolo incivile, incapace di governar– si, e "potentemente armato," che "minacciava i confini italiani." Quando il delegato dell'Etiopia incominciò a parlare davanti al Consi– glio, Aloisi maestosamente usd dalla sala per dimostrare che l'Etiopia non esisteva piu. Ma lasciò dietro a sé il secondo delegato. Quando il rappre– sentante dell'Etiopia disse che l'Italia era simile a un uomo che, impazien– te di affogare il suo cane, sostiene che è arrabbiato, anche il secondo dele– gato italiano usd maestosamer:ite dalla stanza. Si consultò con Aloisi, tor– nò e sussurrò qualche cosa al Presidente del Consiglio, che, in quel mo– mento, era un argentino, e si ritirò di nuovo. Corse voce che avesse chie– sto al Presidente di togliere al delegato etiopico la parola, e aggiornare la seduta; ma il Presidente aveva rifiutato. La stampa italiana protestò che "l'Italia era stata offesa nella sua dignità"; "mai una grande potenza fu I • 1 7' cosi msu tata. Piu importante fu il fatto che Litvinov scoperse finalmente che le mi– sure ·militari italiane erano una "flagrante violazione del Patto" e che la dichiarazione fatta dal rappresentante dell'Italia era stata un invito ai membri del Consiglio a ripudiare i loro obblighi internazionali. Lui rifiu– tava di credere che la Società dovesse piegarsi di fronte ad una simile vio– lenza. Poteva il Consiglio dimenticare gli art. 10, 11 e 15 del Patto? "Ogni guerra è creata da una guerra precedente e genera guerre ulteriori." Le condizioni interne dell'Etiopia non avevano alcun rapporto con la que– stione. "Il regime interno di un paese non può essere titolo di discrimina– zione contro i membri della Società." La questione, che si trovava innanzi al Consiglio, riguardava la pace generale del mondo. Essa implicava, prima o poi, anche la pace indivi– duale della Russia. C'era il caso che i conservatori britannici concludessero un'intesa con Hitler contro la Russia. Perciò la Giustizia era diventata an– che per Litvinov qualche cosa di piu di un "pregiudizio borghese." Dopo la seduta del Consiglio, Aloisi concesse una conferenza stampa: 4 'Voi tutti avete udito la mia dichiarazione in nome del Governo italiano. Questo è irrevocabile e immutabile. È la nostra ultima posizione. Nelle future discussioni la mia liani ed altri stranieri sono scandalizzati per la mutilazione dei morti implicita in quest'eti– chetta ... Dobbiamo riconoscere il triste fatto che un confine fra un territorio ordinato da una parte e un'Alsazia (!!!) dall'altra è cosa impossibile. Se la polizia non estende il suo territorio agli alsaziani, essi faranno scorribande e scapperanno attraverso il confine fino a rendere insop– portabile la vita in quel paese." 453 BiblotecaGino Bianco

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