Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'opinione pubblica all'opera I movimenti laburisti britannico e francese sono stati uniti nel chiedere che i loro rispettivi Governi, nella prossima riunione del Consiglio e dell'Assemblea della Socie– tà delle Nazioni, sostengano fermamente e senza riserve tutti i doveri e gli obblighi impliciti ed espliciti nel Patto della Società delle Nazioni allo scopo di assicurare la pace del mondo. Nella stessa nun10ne, Sir Norman Angell, il pacifista di fama mon– diale, pronunciò un notevole discorso: La convinzione che le sanzioni significassero guerra era evidentemente falsa, se per sanzioni s'intendeva l'azione comune tra Francia e Gran Bretagna. Se entrambi i paesi minacciavano costrizioni economiche, finanziarie, politiche e diplomatiche, l'Italia si asterrebbe dall'azione militare. Sanzioni in questo senso non significavano guerra, ma pace. Era precisamente l'assenza della cooperazione anglo-francese che poteva cau– sare la guerra. C'era in Francia la impressione - disse Sir Norman - che l'Inghil– terra non si sarebbe impegnata in pieno per una politica di sanzioni. Questa convinzione avrebbe potuto avere qualche giustificazione un anno prima. Ma da allora l'opinione pubblica in Inghilterra si era indubbiamen– te spostata nel senso di usare la Società delle Nazioni come efficace stru– mento di pace. D'altra parte c'era in Inghilterra la sensazione che non fosse possibile fidarsi della Francia. Se l'opinione pubblica britannica avesse attribuito il collasso della Società delle Nazioni all'azione francese, l'intesa tra Francia e Inghilterra sarebbe diventata estrema– mente difficile. In Gran Bretagna quei gruppi che temevano al disopra di tutto la Russia, potevano prendere il sopravvento, con la conseguenza che l'Inghilterra avrebbe legato la sua sorte alla Germania di Hitler. La Francia doveva scegliere tra un'alleanza con l'Italia e il sistema collettivo quale strumento di sicurezza. In un'intervista CO:fi il Manchester Guardian (4-IX) Sir Norman ri– peté che se i francesi "respingevano il principio delle sanzioni sarebbe sta– ta in avvenire impresa disperata predicare all'opinione pubblica britannica l'organizzazione collettiva della sicurezza." Le conseguenze per la Fran– cia "potevano essere molto gravi." Sir Norman aveva perfettamente ragione per quanto riguarda il par– tito laburista britannico. Nel corso di una precedente discussione alla Ca– mera dei Comuni (1° agosto), un deputato laburista, il colonnello Wedge– wood, era stato esplicito: Se non si può impedire a un dittatore di attaccare l'Abissinia, nulla potrà impe– dire a un altro dittatore di attaccare la Lituania e Memel e l'Austria ... Questo pericolo sussiste per la Francia stessa... Se noi non dimostriamo, se la Società delle Nazioni non dimostra di essere unita per impedire la guerra - guerra che la Società delle Nazioni può perfettamente impedire, se è unanime - se siamo abbandonati dalla Francia, Locarno va in fumo, il Patto della Società delle Nazioni va in ·fumo e la sicurezza abbandonerà non solo le piccole nazioni, ma anche la Francia e la Cecoslovacchia e l'Italia. 449 30 B o uLeca Gino Bianco

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