Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La bomba del petrolio . • morire per un oleodotto." Il solenne Temps, il cui articolo di fondo echeg– giava l'opinione del Ministero degli esteri, ma che poneva le altre colonne a disposizione del miglior offerente, riconobbe che non vi era nessuna ra– gione per mettere in dubbio la sconfessione del Governo britannico, ma "la posizione di Ginevra era stata profondamente modificata." In queste condizioni diventa molto difficile impegnare la responsabilità della So– cietà delle Nazioni, e invocare sanzioni in favore d'interessi privati. C'è da temere che il compito del sig. Eden sia diventato singolarmente delicato. ~ Non meno preoccupati per la responsabilità britannica di fronte alla Società erano gli amici di Mussolini in Inghilterra. Augur (vedi pp. 29q, 291) telegrafò al New York Times (1°-IX-35) che la notizia della con– cessione Rickett avrebbe avuto un "effetto deleterio sulla posizione britanni– ca a Ginevra": Quella concessione mette a terra completamente Anthony Eden, ministro per la Società delle Nazioni, la cui difesa degli alti principi morali in base al Patto della Società appare in questo modo messa in ridicolo. Non fa meraviglia che si senta questa esclamazione: "Se Mussolini -avesse pagato Rickett, quest'ultimo non avrebbe potuto servir meglio l'It,alia." Il compito del signor Eden a Ginevra, non mai facile, ora è scoraggiante, perché gl'italiani hanno buon fondamento per negare il disinteresse britannico. F. T. Birchall annunciò (2-IX-35)che l'affare del petrolio etiopico ave– va reso "virtualmente impossibile qualsiasi atteggiamento fermo britanni– co," nel prossimo Consiglio della Società. L'odore del petrolio impregnerà tutta la discussione; e quanto piu elevato sarà il piano su cui si cercherà di basare la questione, tanto piu pronunciata sarà la puz– za... La Gran Bretagna e il suo rappresentante, Anthony Eden, non avranno fortuna quando si riunirà il Consiglio. Per Eden specialmente è una tragedia. Birchall sapeva che Eden era "un seguace convinto dei princip1 del– la Società e un devoto discepolo delle sue pratiche." Ma la .notizia del petrolio aveva prodotto "su di lui quasi l'effetto di una bomba, cosf che . . ,, era quasi anmentato. Finora il suo atteggiamento verso i problemi etiop1c1 è stato basato su una nobile concezione del dovere che spettava alla Gran Bretagna, quale membro di una virtuale federazione europea. Questa sordida intrusione del profitto nel regno dei principi getta il sospetto su tutta quella concezione. Come può egli far accettare quella concezione agli altri a Ginevra, mentre questa sinistra faccenda risuona nello sfondo? È l'ultima goccia per far traboccare il vaso. Augur telegrafò di nuovo al New York Times (4-IX) che la "bomba Rickett" aveva prodotto un effetto piu profondo di quanto si potesse im– maginare. 445 Bibloteca Gino Bi 9 nco

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