Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda gue"a mondiale Birchall mise in evidenza il fatto che Rickett era stato a contatto col Go– verno etiopico per otto mesi almeno. Inoltre l'intimità tra l'Imperatore e Sir Sidney Barton, il quale è generalmente riconosciuto come un diplomatico nel quale Hailé Selassié ripone la massima confi– denza, rende difficile ammettere che tanto il ministro britannico quanto il suo Governo fossero del tutto ignari di ciò che stava accadendo (NYT. 2-IX). La società per conto della quale aveva agito l'uomo misterioso, era stata registrata come americana. Il Governo degli Stati Uniti le chiese di considerare nulla la concessione e la Società consentL 5 Per conseguenza la bomba si svuotò, e nessuno ne parlò durante la discussione, che ebbe luogo alla Società delle Nazioni nelle settimane che seguirono. Tuttavia, secondo la stampa mussoliniana· in Italia, la concessione Ri– ckett dimostrava che il capitalismo "anglo-sassone" ipotecava la ricchezza dell'Etiopia, condannando cosf il popolo italiano a perpetua povertà. Dun– que era vero che l'Etiopia rigurgitava di petrolio, per non dire di altre materie prime vitali in incalcolabili quantità. Era chiaro ora perché l'In– ghilterra manovrava la Società delle Nazioni contro l'Itaiia. "La Società, paravento per z'lpetrolio"; "Colossale traffico britannico in Etiopia"; "Soltan– to il petrolio conta, non la Sodetà"; "La, maschera della Società nasconde la vera faccia dell'imperialismo britannico." La, Tribuna scrisse: Cosi l'Inghilterra, mentre affermava di non avere alcun interesse da difendere in Abissinia, per essere meglio in grado d'impedire all'Italia di prender posizione su quel paese, si andava tuttavia clandestinamente costituendo dei formidabili interessi, da far giocare contro l'Italia, al momento opportuno (3-IX-'35). Non aveva dunque Mussolini il diritto di tagliare con la guerra que– sto nodo di avidità e d'intrigo? La Tribuna concludeva che l'Italia po– teva anche rifiutare di permettere che l'Inghilterra sedesse quale giudice a Ginevra dato che d'ora in poi doveva essere considerata come parte inte– ressata. In Francia l'uomo misterioso fu descritto come un agente dell'lntelli– gence Servz·ce inglese, un "colonnello Lawrence della finanza." L'Echo de Paris, che di regola esprimeva il punto di vista dello Stato Maggiore francese rise dell"' imbarazzo" in cui si trovava ora l'opinione pubblica la– burista e liberale in Inghilterra, dovendo difendere la società del petrolio, mentre credeva di difendere la Società delle Nazioni: "Il leone britannico stende la zampa sull'Abissinia. Guai a chi la tocca. Il Governo britannico ha stabilito un vero protettorato sull'Abissinia e per conseguenza sbarra la via all'Italia" (l° settembre). L'Oeuvre scrisse: "È forse permesso esprimere un modesto desiderio a chi non è né compratore né venditore di petrolio, ma solo destinato ad essere mandato alla guerra: il desiderio di non dover s HULL, Memoirs, Il, pp. 23.3-34. 444 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=