Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale implicanti la cooperazione di interessi britannici, continentali ed americani." I negoziati ad Addis Abeba erano stati condotti nella massima segretezza. "Conversazioni durate oltre otto giorni si svolsero con funzionari abissini, che godevano la fiducia dell'Imperatore, senza che trapelasse neppure un ac– cenno alla loro natura. Esse si svolgevano per lo piu di notte, e duravano spesso fino all'alba." Appena la conversazione fu firmata l'uomo miste– rioso si era precipitato con treno speciale a Gibuti, dove uno speciale aero– plano lo aspettava per condurlo via. Anche· negoziati "di maggior impor– tanza per la Gran Bretagna" sulla diga del Lago Tana erano in pro– gresso. Non c'era bisogno di eccezionale perspicacia per sospettare che la bom– ba del petrolio fosse un inganno concertato per screditare il Negus. In un editoriale del 2 settembre il New York Times osservò che i termini della concessione erano cosi straordinari da farne un documento altamente dubbio. La compagnia si era impegnata ad accertare entro un anno se ci fossero depositi di petrolio. Poi, come se avesse ignorato che cosa avrebbe potuto trovare, si assumeva di produrre dopo 5 anni 2.500.000 tonnellate di· petrolio all'anno, ma poteva abbandonare tutto in qualunque momento con un preavviso di tre mesi. La base del contratto era cosi debole che cancellava le disposizioni essenziali prima che entrassero in vigore. Si poteva aggiungere che l'uomo misterioso era inglese, ma la società, in nome della quale aveva agito, era considerata come filiale di una società petrolifera americana. Dunque avidi speculatori in petrolio, inglesi e ame– ricani, si opponevano a un povero paese, che domandava solo un piccolo po– sticino sotto il sole. Che meravigliosa opportunità per la "propaganda" mussoliniana proprio alla vigilia del giorno in cui la Società delle Nazioni doveva riunirsi. Eppoi, l'uomo misterioso, anziché mantenere gelosamente segreta la concessione e insistere perché Hailé Selassié facesse altrettanto, era diventa– to loquace appena si era messo in tasca il contratto debitamente firmato. Richiesto se lo sviluppo dei campi di petrolio sarebbe continuato anche nel caso che l'Italia dichiarasse guerra, rispose: "Sf, guerra o non guerra, andremo avanti il piu presto possibile. C'è spazio in abbondanza per il Duce nello sfruttamento generale di un paese cos{ ospitale come l'E– tiopia, senza ricorrere alla forza delle armi." Richiesto se avesse costituito un sindacato per costruire la diga del Lago Tana, sorrise misteriosamente: "Non sarebbe una buona cosa?" Arrivando a Gibuti, annunciò: "C'è buon petrolio pesante in quella regione. Essa è altrettanto ricca quanto la regio– ne di Kirkuk nell'Iraq. Il petrolio si trova a non molta profondità - circa 400 metri - in grandi quantità" (N.Y.T. 2-IX). La sua fotografia, in cappello e cilindro, fu messa in grande evidenza nella prima pagina di quasi tutti i giornali del mondo subito dopo l'esplosione della bomba. Era– no state tali fotografie tenute pronte per darle a tutti i giornali da un'ora all'altra? 442 Bibloteca Gino Bianco

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