Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena F. D. Roosevelt re tenuto fermo su un punto ben definito, né spinto a prendere ben defini– ti impegni contro il suo criterio o la sua volontà, o il suo istinto. 111 Quando i guai cominciarono nel dicembre 1934, Hailé Selassié sugge– d all'incaricato d'affari americano ad Addis Abeba che qualche acc~nno al Patto Kellogg da parte del Governo di Washington sarebbe stato opportu– no. Il Segretario di Stato, Cordell Hull, mandò istruzioni all'incaricato d'affari di spiegare all'Imperatore che il Governo americano non poteva cor– rettamente e utilmente agire, dal momento che la Società delle Nazioni era stata investita della disputa. Cos1 il Trattato italo-etiopico del 1928 blocca– va la strada al Patto della Società, e la Società bloccava la strada al Patto Kellogg. La sola strada che nessuno si curava di bloccare era quella che conduceva alia guerra. Mussolini faceva cos1 sicuro affidamento sulla benevolenza di Roo– sevelt e di Hull, che nel febbraio 1935 l'ambasciatore italiano a Washing– ton, Rosso, ebbe l'audacia di affermare con insistenza che i movimenti del– le truppe italiane erano meramente difensivi e che l'Italia non aveva in testa niente di aggressivo. "Tirò la nostra credulità," serive Hull, "oltre il pun– to di elasticità." Due tnesi dopo (27 aprile) Rosso fece la stupefacente do– manda che il Governo degli Stati Uniti usasse della sua influenza per vie– tare l'invio di camions americani all'Etiopia, mentre il Presidente non ave– va neanche autorità di vietare l'esportazione di armi e munizioni di guerra senza una apposita legislazione, e come se i camions potessero essere con– siderati come armi o strumenti di guerra. 8 Quando Hailé Selassié ritornò ad invocare il Patto Kellogg, Roosevelt e Hull ritornarono a rifugiarsi dietro il paravento della Società delle Na– zioni (5 luglio). Non volevano impedire - dissero - l'azione della So– cietà! Roosevelt era lieto che la Società aveva dato la sua attenzione alla controversia, e che la controversia fosse sulla via dell'accomodamento. Quan– to al Patto Kellogg, il Governo americano sarebbe stato desolato se l'I– talia e l'Etiopia "avessero usato· altro che i mezzi pacifici. " 9 Si deve ri– tenere che né Roosevelt né Hull fossero stati mai informati dei bellicosi di– scorsi che Mussolini pronunciava, un giorno s1 e un giorno no, sui suoi ap– prestamenti di guerra. La macchina della propaganda mussoliniana - scrive Cordell Hull (I, 420) - trasformò la risposta americana ad Hailé Selassié, in una pro– va dei sentimenti amichevoli americani verso l'Italia e del fatto che l'A– merica aveva capito che l'atteggiamento italiano era giustificato. Perciò Hull fece venire l'ambasciatore Rosso (10 luglio) per dirgli che gli ameri– cani erano "profondamente desiderosi .che la pace fosse preservata in tut– te le parti del mondo," e fargli conoscere con insistenza le sue "crescenti preoccupazioni per la situazione che nasceva dalla disputa tra l'Italia e 7 SHERWOOD, Tbe secret papers of Harry L. Hopkins, p. 41. • HULL, Memoirs, I, p. 419. 9 HULL, Memoirs, II, pp. 414-20. teca Gino Bianco 433

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