Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale tuazione internazionale, dato specialmente che tra poco avrà un milione di uom1ru sot– to le armi. Il corrispondente del Morm"ng Post (29-VIII-35) testimoniò che "la ca– ratteristica predominante delle ardue manovre era stato il vigore, l'entusia– smo e l'elevato morale delle truppe 11 ; Mussolini era stato per dodici ore, dalle cinque della mattina alle cinque del pomeriggio, al volante della sua nuova velocissima automobile da corsa, "slanciandosi su tutta la zona della battaglia, senza apparire stanco, ispezionando, verificando, ammonendo e incoraggiando, secondo i casi, mentre la popolazione dei paesi usciva ad applaudire il Duce. 11 I difensori, guidati dal Duce in persona, ricacciarono gl'invasori. "La scena conclusiva fu impressionante. 11 Mussolini, alla pre– senza delle missioni militari straniere, "indossando il soprabito a doppio petto di taglio napoleonico, figura statuaria, incurante della pioggia che ca– deva," si congratulò con tutti i generali impegnati nelle operazioni. A Bolzano il 28 agosto fu tenuta una riunione del Gabinetto con tutti i ministri in uniforme militare. Secondo il comunicato ufficiale (PI. 29 ago– sto) Mussolini affermò che "aveva tentato ogni mezzo possibile per ottene– re una soluzione pacifica del conflitto etiopico." A riprova di quella buona volontà, il delegato italiano alla Società delle Nazioni presenterebbe al Con– siglio il 4 settembre la prova documentata della deplorevole condotta del- 1' Abissinia e del diritto che spettava all'Italia di portare la civiltà e l'or– dine in un paese selvaggio e caotico. L'Italia intende difendere la sua tesi, i suoi bisogni, la sua necessità di sicurezza, i suoi interessi di vita, fino all'ultimo, perché ogni membro del Consiglio si assuma le sue responsabilità dinanzi alle eventualità di domani. L'Inghilterra non aveva "niente da temere dalla politica italiana." "L'I– talia aveva un problema da risolvere con l'Etiopia. Non ne aveva nessu– no e non voleva averne nessuno con la Gran Bretagna. 11 Ma non si doveva parlare di sanzioni. Il Consiglio dei Ministri dichiara al popolo italiano e agli altri popoli che parlare di "sanzioni" significa porsi su un piano inclinato dal quale si può sboccare nelle piu gravi complicazioni ... Il problema delle sanzioni è stato esaminato dalle piu alte auto– rità militari del regime, sotto tutti i suoi aspetti e per quanto concerne eventuali sanzioni di carattere bellico, le decisioni e le misure necessarie per fronteggiarle sono già state prese da tempo. Inoltre Mussolini fece partire da Bolzano la seguente notizia mediante la British United Press: Si apprende questa sera da fonte autorevole che tutta la flotta italiana dei sotto– marini ha l'ordine di salpare immediatamente. La sua destinazione si comprende essere la Sicilia. Nuove manovre su vasta scala cominceranno presto nel Mediterraneo. I sottomarini opereranno tra la Sicilia e la costa della Libia, nell'Africa settentrionale, 424 Biblo ~va Gino Bianco

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