Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale I mm1stri britannici, dopo aver seduto in conclave per un giorno intero, decisero "con rapidità, calma e sangue freddo,,, come disse Mac– Donald, e annunciarono che avrebbero continuato la politica di leale appog– gio alla Società delle Nazioni. Dopo di che si dispersero di nuovo per le vacanze. II Times di Londra spiegò che "il Governo francese chiaramente non era disposto ad assumere un atteggiamento deciso sulla questione delle . . ,, sanz10n1 Esso è d'avviso che l'attuale conflitto deve essere limitato all'Africa, e che metter mano ora a un precostituito programma di sanzioni significherebbe estendere inevita– bilmente il conflitto all'Europa. Non darà il suo consenso ad alcuna proposta che ' possa estendere la zona del conflitto (28-VIII-'35). D'altra parte, rifiutando di appoggiare una proposta di sanzioni, fat– ta dal Governo inglese, Laval si sarebbe trovato in un bell'imbarazzo. Tutti i vantaggi di "quanto non poteva essere che un bel gesto" da par– te della Gran Bretagna sarebbero toccati alla Gran Bretagna e "tutto il peso del tradimento sarebbe toccato alla Francia, che sarebbe stata caricata anche col vecchio rimprovero che dietro al tanto suo vantato attaccamento per la Società delle Nazioni non ci fosse che il desiderio di servirsene come di una combinazione contro la Germania. Eppoi la Società delle Nazioni non conserverebbe piu neppure la sua utilità a questo scopo" (29-VIII-35). Gli scrittori del giornale di Londra si fermarono qui. Ma era possibile seguire il loro ragionamento, e concludere che c'era un mezzo per uscire da quell'impaccio: il Governo britannico non avrebbe presa nessuna iniziati– va, il Governo francese non sarebbe stato costretto ad opporsi a nessuna ini– ziativa britannica e le sanzioni sarebbero rimaste sospese in aria. II Times accennò anche alla probabilità che Mussolini "sarebbe stato maggiormente disposto ad ascoltare proposte di pace un po' piu tardi": S'egli otterrà una vittoria iniziale - e avrà la soddisfazione di proclamare che Adua è vendicata, occupando proprio quel luogo dove fu sconfitto il generale Barat– tieri - può darsi ch'egli senta che l'onore italiano è soddisfatto e che le notevoli concessioni economiche, che già gli sono state offerte e che presumibilmente potrà an– cora ottenere, forniscano la base di una sistemazione. È chiaro che Mussolini aveva piu di un motivo per affidarsi alle sue intenzioni! Giocava a carte segnate. 4 Perciò concesse una "storica" intervi- 4 Molti episodi dell'affare etiopico rimarranno per sempre oscuri. Ecco, per esempio, quan• to si legge in WATERFIELD, Morning will come, pp. 65-6: "Il piccolo rappresentante dell'Etiopia a Roma, Jèsu Afework, che aveva una moglie italiana e un figlio idiota, non cap{ mai quel che succedeva... Una volta mi dette una intervista bellicosa dicendo che se gli italiani assalivano l'Abissinia, il suo popolo avrebbe resistito fino alla fine. E il giorno dopo era fuori di sé dal terrore perché il Ministero degli esteri italiano aveva obiettato a quanto mi aveva detto. Un'al– tra volta fece aspettare i corrispondenti esteri perché un messaggio aereo dell'Imperatore a lui doveva essere decifrato dal Ministero degli esteri italiano... Fu messo in prigione (nel 1941) come traditore, avendo lavorato per gli italiani." 422 Biblo ca Gino Bianco

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