Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'Etiopia su un vassoio d'argento Tuttavia neppure in questo momento la guerra era diventata irrevoca– bile. Se almeno ora si fosse trovato di fronte ad un serio monito, Mussoli– ni non avrebbe respinto qualche compromesso che gli salvasse la faccia. E c'era nella stampa italiana e mondiale un numero sufficiente di servitori pronti ad acclamare le sue ritirate come memorabili trionfi. Nell'estate del 1935 i Governi britannico e francese avevano davanti a sé una grande oc– casione per fare un enorme passo verso la costruzione di un nuovo ordine internazionale. A Mussolini non fu mai data nessuna seria preoccupazio– ne. L'occasione fu perduta. Fu il gran rifiuto. Proprio nell'agosto i935, in una conversazione con Lord Lloyd, già alto Commissario britannico nel– l'Egitto,16 e Garvin, il ministro del Tesoro, Neville Chamberlain defìnf la politica del Governo inglese nei termini seguenti: Anzitutto egli avrebbe operato in modo che non si potesse muovere accusa contro il Governo di disertare la Società delle Nazioni. Ma la Francia non avrebbe applicato le sanzioni. E questo avrebbe dato alla Gran Bretagna la possibilità di rifiutare un'azione isolata, dedicandosi a un grande sforzo di ricostruzione navale. Lord Lloyd, che voleva una solida intesa anglo-franco-italiana, che to– gliesse a Hitler la voglia di attaccare l'Europa occidentale, commentò che a suo modo di vedere, quella politica "equivaleva a lasciare il bambino nelle braccia della Francia," mentre l'Inghilterra "se la cavava tirandosi indietro." Chamberlain osservò che "comunque la Francia non avrebbe ap– plicato le sanzioni," c~e in realtà. qualunque politica era per l'Inghilterra preferibile ad essere trascinata in una guerra che essa era troppo debole per sostenere. 17 16 Nel dicembre 1939 doveva pubblicare un opuscolo intitolato The British case, traboc– cante di entusiasmo per Mussolini e il regime fascista, per il quale opuscolo Lord Halifax, al– lora ministro degli Esteri, scrisse la prefazione. 11 ADAM, Li/e o/ Lord Lloyd, pp. 267-9. 419 Bibloteca Gino Bianco

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