Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

r Preludio alla seconda guerra mondiale solini, ma avevano paura degli elettori inglesi, e pensavano unicamente a ingannare gli elettori inglesi. Ancora una volta raggiunsero questo du– plice obbiettivo nei negoziati che s'iniziarono a Parigi il 15 agosto. In quel– lo stesso giorno oltre 150.000 uomini furono chiamati sotto le armi in Italia. Mussolini avrebbe desiderato che il Governo britannico non fosse rap– presentato da Eden, nella cui "imparzialità" aveva poca fiducia. Ma Lavai, che conosceva l'uomo, insistette perché Eden non fosse escluso. 5 Aloisi propose a Lavai la seguente procedura: 1) I Governi di Londra e Parigi manifesterebbero la loro buona di– sposizione ad accettare il predominio politico ed economico dell'Italia in Etiopia; 2) Il Governo francese seguirebbe con una dichiarazione tendente a riconoscere il bisogno di espansione demografica ed economica dell'Italia; 3) Il Governo italiano prometterebbe di continuare a cooperare con Ginevra, purché Londra e Parigi riconoscessero il diritto dell'Italia a met– tere in esecuzione "gli obbiettivi fissati da Mussolini" (in altre parole pur– ché gli fosse data "mano libera"); 4) Il Go.verno italiano riconoscerebbe i diritti della Gran Bretagna. Eden rifiutÒ. 6 Accettare voleva dire perdere le imminenti elezioni in · Inghilterra. Siffatto disastro doveva essere evitato a tutti i costi. Fu per questa stessa ragione che anche l'idea di affidare al Governo italiano un mandato sull'Etiopia fu sommariamente scartata. Da una intervista concessa alcuni anni piu tardi (6-VIII-'46) all'Inter– national N ews Service da Cerruti, l'uomo che proprio nell'agosto del 1935 fu mandato ambasciatore italiano a Parigi,' apprendiamo che le diret– tive del Duce ad Aloisi riguardo a quei negoziati erano del seguente tenore: Astenersi dall'esprimersi in termini che possano lasciar supporre che l'Italia desi– òera una mediazione, ed eventualmente agire in modo che la mediazione non sia proposta. Questa non deve avvenire, perché siamo decisi a marciare ed a conquistare il piu vasto impero coloniale africano col sangue della gioventu fascista. Mentre Aloisi doveva rifiutare ogni tentativo di compromesso, Cerruti, il nuovo ambasciatore italiano a Parigi, doveva seguire le seguenti istruzioni: Sempre ed in ogni occasione fare intendere che si attribuisce da parte dell'Italia la massima importanza agli accordi militari conclusi dalle maggiori autorità tecniche dei due paesi. Sostenere che essi sono definitivi e impegnativi per qualsiasi Governo che • .dovesse succedere a quello che li ha conclusi. Gli stessi accordi potranno essere perfe– zionati ed entrare a far parte di un eventuale accordo politico di portata anche maggiore. La val e Eden si accordarono sulle proposte escogitate da Avenol un mese pnma (v. sopra, p. 406). Il compito di riorganizzare l'Etiopia ver- 416 s VILLARI, Storia diplomatica, p. 123. 6 VILLARI, Storia diplomatica, p. 185. 7 Devo alla cortesia dell'I.N.S. il permesso di utilizzare il testo esatto dell'intervista. BiblotecaGino Bianco

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