Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'Etiopia su un vassoio d'argento che, se la Francia dovesse sceglierè tra l'amicizia nostra e quella con la Gran Breta– gna, finirebbe col scegliere quest'ultima. In conseguenza, il 9 agosto, cioè tre giorni dopo aver informato il Re che erano "in corso" le misure, Mussolini invitò il generale Badoglio, comandante in capo delle forze armate italiane, a cominciare a studiare immediatamente il problema della difesa nazionale "nell'eventualità che si dovesse far fronte ad una situazione di estrema tensione con l'Inghilterra." Fra le ipotesi fatte dai capi militari italiani, c'era una "ipotesi B" cioè quella di una guerra con la Gran Bretagna. Ma una guerra simile era sempre stata cos1 improbabile, che nessuno aveva mai pensato a studiare veramente un piano in vista dell'" ipotesi B." Badoglio convocò lo Stato Maggiore. La discussione fu breve e conclusiva, e i risultati furono co– municati al Duce in una relazione collettiva accompagnata da una lettera personale di Badoglio in data 14 agosto. Le forze terrestri italiane erano superiori a quelle britanniche, ma in caso di conflitto italo-britannico, la guerra sarebbe stata combattuta sul mare e nell'aria e non sulla terra; cosi che la superiorità terrestre non avrebbe servito a niente. D'altra parte la superiorità britannica sui mare era schiacciante. La Gran Bretagna aveva 6 porta-aerei, mentre l'Italia non ne aveva nessuna; la Gran Bretagna ave– va 60 navi da battaglia da I 0.000 tonnellate contro le 7 dell'Italia. E cosf via. Le forze aeree dei due paesi erano uguali di numero, ma gli aerei italiani erano antiquati e malandati. Mentre la flotta italiana poteva rende– re molto costosi agli inglesi i bombardamenti di città e d'impianti indu– striali italiani sulle coste, non avrebbe potuto comunque impedire que– ste incursioni. Con Gibilterra e Suez chiusi dalla flotta britannica, tutte le linee di rifornimento dell'Italia, tranne per terra, sarebbero intercettate. In vista dell'inferiorità italiana sul mare e nell'aria, non c'era dubbio sul risultato di siffatta guerra. La conclusione avrebbe dovuto essere che nes– sun capo militare si assumesse la responsabilità di muovere verso un sicu– ro disastro. Ma rifiutare di assumere la responsabilità implicava rifiutaré gli stipendi che vi si accompagnavano. Badoglio non era tagliato per simi– li eroismi. Perciò concluse che "il paese, indignato per la condotta bri– tannica, seguirebbe il Duce con entusiasmo," "quali che fossero le decisioni prese." Il Duce poteva essere sicuro che Badoglio adoprerebbe tutte le for– ze disponibili "fino a completo esaurimento."• Esaurimento non dello sti– pendio di Badoglio, a quanto pare, ma del paese che pagava lo stipendio. L'Ammiragliato britannico era senza dubbio informato. sulle vere condizioni delle forze armate italiane. È impossibile credere che Bald– win, Hoare e Eden fossero spaventati delle minacce della stampa mussoli– niana. È piu ragionevole concludere che essi non avevano paura di Mus- 4 I documenti relativi a quest'episodio furono pubblicati sul quotidiano milanese Corrie– re d'Informazione nel numero del 14 novembre 1946. Parrebbe che siano stati trovati tra le carte segrete di Mussolini (v. sopra p. 361). 415 Bibloteca Gino Bianco

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