Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale pubblico è corta e consiste di impressioni sovrapposte e confuse. Il Duce lo sapeva, e anche lui aveva la memoria di un lettore di giornali. Il quotidiano di Parigi l'Intransigeant, pubblicò un'intervista in cui il Duce disse quanto segue: Tenete a mente le mie parole: per il prossimo settembre avrò 800.000 uomini di– slocati dovunque possano essere necessari sui miei confini europei, e la metà di queste truppe sarà costituita da divisioni motorizzate. Se le circostanze lo richiedono, arri– verò a un milione. Mobiliterò anche piu uomini, se ce ne sarà bisogno. Ma neppure uno - ve lo dico io - oserà muoversi (1°-VIII-35). In un'intervista con un corrispondente della République di Parigi, disse: "Se un giorno la mia intuizione mi dicesse che due e due non fanno quattro, lo crederei" (29-VII-35). Sarebbe interessante, ma troppo la– borioso, cercare se Mussolini fosse debitore a Hitler dei diritti d'autore sulla intuizione o se il Fiihrer abbia cominciato ad avere intuizioni sol– tanto dopo il 1935. Comunque,. le intuizioni di Mussolini nel 1935 si di– mostrarono ben fondate. Tra il 1 ° e il 3 agosto, Eden, assistito da Sir Robert Vansittart, lav~ rò nel Consiglio in perfetta armonia 1 con Lavai, che si mantenne nell'om– bra. Cosf Eden raccolse tutti gli onori per avere proposto compromessi atti a dimostrare che egli moveva cielo e terra per salvare la pace. Il Consiglio decise che la questione del confine dovesse essere esclusa dalla competenza degli arbitri, che dovevano strettamente limitare la loro attenzione a ciò che era accaduto a Ual-Ual senza cercare dov'esso fosse collocato sulla carta geografica. Questo significava arrendersi alle pretese di Mussolini. Inoltre il Consiglio nominò quale quinto arbitro il ministro greco a Parigi, Nicolas Politis, "brav'uomo e competente giurista, ma mol– to soggetto all'influenza di Laval e della sua politica" (MG. 9-VIII-35). Poi fu raggiunto l'accordo sui seguenti punti: 1) Il Consiglio si riu– nirebbe "in ogni caso" il 4 settembre per intra prendere l'esame generale "nei suoi vari aspetti" del problema italo-etiopico; e 2) in attesa che il Consiglio si riunisse il 4 settembre, si dovevano tentare tra Londra, Pari– gi e Roma negoziati, in armonia col Trattato del 1906, per vedere se fosse possibile raggiungere una sistemazione. Cosf "fu escogitato un duplice programma, tale da poter preparare la via o per un'azione comune contro l'Italia o per un compromesso con le domande italiane. 112 L'annuncio che il Consiglio esaminerebbe la situazione 1 Un messaggio radiofonico di Eden, il 3 agosto, conteneva la seguente affermazione: "Durante questa riunione del Consiglio, sono lieto di poter riferire che il Primo Ministro francese ed io abbiamo lavorato nel piu stretto accordo!" 2 FEIS, International Episodes, p. 202. Alla Camera dei Comuni, 18-VI-36 Eden ricordò al suo uditorio che "per iniziativa del Governo britannico il Consiglio si era riunito nel luglio [1935], mentre altrimenti non si sarebbe riunito fino a settembre." Di nuovo una mezza verità! In luglio, o piuttosto dall'l al 3 agosto, non meno che nei mesi precedenti e seguenti, ci fu pieno accordo tra Laval e Eden nel senso che mentre Mussolini sarebbe stato scongiurato di conservare la pace, non si doveva fare niente per impedirgli di preparare la guerra. 412 Biblo l;;vci Gino Bianco

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