Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo quarantatreesimo L'Etiopia su un vassoio d'argento Il comitato di quattro arbitri, che era stato costituito per l'affare di Ual-Ual, si riunf il 6 giugno, e dedicò un mese alla lettura dei documenti. Quando si aprf la discussione, il delegato del Governo etiopico sostenne che Ual-Ual si trovava entro il territorio etiopico. Il delegato del Governo italiano sostenne che la questione era estranea alla giurisdizione degli ar– bitri, àvendo essi soltanto la funzione di determinare chi il 5 dicembre 1934, fosse stato responsabile del conflitto; se il Comitato permetteva che si discutesse la questione del confine, egli si ritirerebbe dal procedimento. Il compito degli arbitri, cosf circoscritto, diventava ridicolo. Quando 1600 uomini da una parte, e 600 dall'altra, sono stati per due settimane ad una distanza quale può essere misurata dal tiro di una pietra, e si sono scam– biati minacce e insulti, è inevitabile che qualcuno spari un colpo senza che nessuno possa accertare chi lo abbia sparato. Il 9 luglio il Comitato chiese istruzioni al Consiglio della Società e si aggiornò. Il Consiglio si riunf il 31 luglio. Mussolini lo salutò con un articolo non firmato, ma riconoscibile come suo, sul Popolo d'Italia: "Il problema italo-abissino è di una immediata semplicità, di una logica assoluta: po– sto in termini, il problema non ammette con Ginevra, senza Ginevra, con– tro Ginevra che una soluzione." L'abolizione della schiavitu non è un obbiettivo, ma sarà una logica conseguenza della nostra politica... Anche la civiltà, nel suo duplice aspetto morale e materiale non è un obbiettivo; ma sarà una conseguenza della nostra politica. Gli argomenti essen– ziali, assolutamente incontestabili, e tali da chiudere qualsiasi tentativo di polemica sono due: i bisogni vitali del popolo italiano, e la sua sicurezza militare nell'Africa orientale... Tutti gli altri motivi polemici sono importanti, ma non decisivi. L'abolizione della schiavitu e la diffusione della civiltà, che erano state questioni principali tra il 17 e il 21 luglio, diventarono ora conseguenze incidentali. L'obbiettivo piu importante oscillava tra il piano principale e quello incidentale secondo l'umore giornaliero del Duce. La memoria del 411 Bibloteca Gino Bianco

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