Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale che la guerra è per l'uomo ciò che la maternità è per la donna, che il paci– fismo è codardia, che soltanto la guerra porta l'energia umana al suo piu alto grado e conferisce un'impronta di nobiltà ai popoli che hanno il co– raggio di affrontarla, che chi ha ferro ottiene pure oro? Le proposte di Eden, oltre a non soddisfare Mussolini, dovevano pro– durre un'impressione disastrosa su Laval. L'accordo del 1906 stipulava che Io status quo territoriale non poteva essere cambiato senza il consenso del– le tre potenze interessate. Dopo aver raggiunto un accordo con Hitler die– tro le spalle della Francia sugli armamenti navali, il Governo britannico tentava di fare altrettanto con Mussolini sulla questione etiopica. Se Hailé Selassié otteneva uno sbocco a Zeila, il commercio etiopico sarebbe di– ventato indipendente dalla ferrovia Gibuti-Addis Abeba, pregiudicando gl'interessi francesi in tale ferrovia. Quando l'Ambasciatore italiano a Pari– gi lo informò, Laval fu preso da santa indignazione per una iniziativa / Il 1114 cosi mostruosa. Il fallimento della missione si sarebbe potuto prevedere con matema– tica certezza. Quando il progetto di mandare Eden a Roma fu reso noto al Governo italiano, quest'ultimo rispose che "nessuno doveva farsi troppe illusioni sulle probabilità di successo. La questione non era piu limitata a Ual-Ual o a Ogaden o alla ferrovia tra Eritrea e Somalia. L'intera que– stione etiopica era venuta all'ordine del giorno, e doveva essere risolta in un modo conclusivo una volta per sempre. 1115 Ogni barlume di speranza nel risultato della missione di Eden deve essere stato dissipato dalla figlia di Mussolini, Edda, durante una visita a Londra proprio in quel tempo. Se– duta con i piedi sguaiatamente posati su un'altra sedia, ad un ricevi– mento dato in suo onore, gridò da un capo all'altro della sala a Eden: "Che cosa andate a fare a Roma, sig. Eden? Non sapete che mio padre non ha simpatia per voi? 1116 Non avrebbe mai pronunciato queste parole se non fosse stata espressamente istruita in questo senso da suo padre. 17 Stando cos1 le cose, perché Baldwin mandò Eden in questa missione? E perché Eden accettò di andare? C'è una sola risposta. Baldwin voleva ingraziarsi gli elettori britan– nici, dimostrando di essere pronto a fare qualunque cosa - anche a cede– re territorio britannico - pur di salvare la pace. Che poteva volere il pub– blico britannico dal Governo dopo che un cos1 nobile tentativo fosse fal– lito? Voleva entrare in guerra con l'Italia, dal momento che Mussolini per– sisteva nel suo progetto? Avesse Baldwin voluto fare sul serio, avrebbe 14 VILLARI, Storia diplomatica, pp. 99-100. 15 VILLARI, p. 95. 16 Questa storia fu raccontata a chi scrive da una signora che assisté al ricevimento. 11 Queste parole erano state scritte da molto tempo quando il quotidiano milanese Italia Libera, nel numero del 21 settembre 1945, pubblicò il resoconto di una intervista concessa alla stampa da Edda. Esso conteneva quanto segue: "Una sola volta, nei miei viaggi all'estero, mio padre mi diede delle direttive: fu quando andai a Londra nel '35. Mi chiamò prima della partenza e mi incaricò di dire a tutti che se l'Inghilterra si fosse opposta alla nostra politica etiopica, · avremmo avuto la guerra, perché Mussolini era deciso a non lasciarsi fermare da nessuno." 392 Bibloteca 'GinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=