Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Lohengrin va a Roma dato istruzioni a Lord Perth, ambasciatore britannico a Roma e fedelissi– mo amico di Mussolini, di condurre i negoziati senza pubblicità. Avreb– be potuto mandare a Roma per un negoziato ufficioso Lord Rennel Rodd, che era stato ambasciatore a Roma durante la guerra 1914-1918 ed era un ardente ammiratore del Duce. Avrebbe potuto delegare Sir Austen Chamberlain, che era responsabile degli accordi del dicembre 1925, a di– scutere la questione privatamente a Londra con l'ambasciatore italiano, Dino Grandi. Non era necessario abbandonare proprio in quel momento i metodi della vecchia diplomazia, cioè gli accordi segreti segretamente rag– giunti, per adottare i procedimenti della nuova diplomazia, cioè dei disac– cordi pubblici, pubblicamente raggiunti. Adottando la procedura di una missione speciale molto clamorosa, Baldwin tendeva ad un solo risultato: dare al popolo inglese la prova del– la sua eroica volontà di pace. Sir Stafford Cripps doveva dire, un anno piu tardi, alla Camera dei Comuni che Eden aveva fatto da specchio per le al- lodole (23 giugno 1936). , · Parecchi conservatori britannici secondarono la manovra di Baldwin col protestare quanto piu energicamente potevano contro i sacrifici richie– sti allo sfortunato popolo britannico: si doveva proprio per amor della pace offrire all'Imperatore di Etiopia un corridoio, che conduceva al mare attraverso territorio britannico? 18 Coloro che protestavano, non biasimavano il Governo per aver adottato il pericoloso principio di comprare l'offen– sore della legge invece di imporgli la legge con la forza. No. Erano scan-· dalizzati per il fatto che all'offensore era stata offerta qualche cosa che apparteneva al corruttore - il Porto di Zeila, uno dei piu superflui gioielli della Corona britannica. Protestavano perché il loro Governo non aveva diritto di tradire un sacro fidecommesso, cioè di corrispondere ad un altro paese, come se fossero beni mobili, gl'indigeni che abitavano in una parte dell'Impero britannico. Prima che l'autorità britannica stabilisse da sé il suo fidecommesso, nessuno domandò agli indigeni se vi acconsen– tissero o preferissero essere lasciati a sé. Ma dopo essere diventati, senza saperlo, membri del Herrenvolk britannico, avevano acquistato il diritto di vivere per sempre sotto la bandiera britannica. Malgrado il fiasco di Eden, l'accordo Chamberlain-Mussolini del di– cembre 1925 rimase ancora in vigore. Parlando alla Camera dei Comuni il 26 giugno della diga sul Lago Tana, Sir Samuel Hoare affermò che "nessuna concessione era stata ancora fatta dal Governo abissino" e che "le condizioni relative alla costruzione dello sbarramento erano ancora oggetto 1s ToYNBEB, Peaceful Change Or War?, gennaio 1936, pp. 35-36. ''Lo scopo da raggiungere costituisce di gran lunga il massimo interesse britannico: evitare lo scatenarsi della violenza, e mantenere il dominio della legge nei rapporti internazionali. Il prezzo territoriale, che si sarebbe dovuto pagare per garantire questo dono inapprezzabile, è il piu piccolo che si possa immagi– nare. Malgrado tutto questo, la sola voce che il Governo britannico potesse contemplare la ces– sione di quella striscia di territorio a quelle condizioni e per quelle considerazioni, suscitò un furore di proteste su certi rappresentanti di quella che è probabilmente una fra le specie piu intelligenti viventi dell'animale politico: il Deputato al parlamento britannico." 393 BiblotecaGinoBlanco

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