Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale la collera. Le conversazioni tra lui e Eden ebbero luogo in un'atmosfera di mutua ostilità. Il 9 luglio 1935, in una di quelle dichiarazioni in sordina, in cui gli inglesi eccellono, Eden disse: "Devo affermare con ram– marico che questa proposta non incontrò l'approvazione del signor Musso– lini." E Sir Samuel Hoare suscitò ilarità 1'11 luglio alla Camera dei Co– muni, qua_ndo disse che Mussolini e Eden "non avrebbero potuto par– larsi con maggior franchezza." I soliti "circoli ben informati" diffusero la voce che Mussolini aveva respinto le proposte di Eden con tanta brutalità che questi, ritornando all'ambasciata britannica, sintetizzò il suo giudizio sul dittatore italiano in una sola frase: "Non è un gentiluomo." Mus– solini, dal canto suo, avrebbe sintetizzato il suo giudizio sul gentiluomo britannico nei seguenti termini: "Non ho mai visto un imbecille pi u ben vestito. 119 Il biografo ufficiale di Eden merita di essere citato, anche se non in tutto creduto: Eden dovette sopportare non solo l'ironia contadinesca di La..-al, ma anche la collera teatrale di Mussolini. Eden non consenti a Mussolini il monopolio della collera. Si dice che, richiesto quale sarebbe stata la reazione del Governo britannico ad una vasta campagna militare italiana, abbia risposto che in tal caso il Canale di Suez non sarebbe stato piu aperto ai trasporti di truppe italiane. Un giornalista ricco di fantasia ha dato un'idea dell'atmosfera in cui si svolse l'intervista con l'attribuire a Eden l'os– servazione fatta subito dopo: "Mi ha trattato come se gli avessi rubato qualcosa." 1 • Il corrispondente del Daily Mail, G. Ward Price, che "conosceva quei dittatori," diede il seguente resoconto: Il sottosegratario britannico (corrige: ministro per la Società delle Nazioni) chiese che cosa potesse dire per indurre Mussolini a rinunciare all'invasione dell'Abissinia. "È troppo tardi perché io possa tornare indietro, devo andare avanti," fu la risposta del Duce. "Non posso che deplorare la vostra decisione," disse Eden, "ma devo dire che ammiro il vostro coraggio e la vostra fermezza." "Spero che sia il .capitano Eden della Brigata delle Guardie di Sua Maestà a parlare cosi, e non il sig. Eden, il diplomati– co," fu l'indiretta replica di Mussolini. 11 Neville Chamberlain scrisse nel suo diario, il 5 e 6 luglio: Dopo la visita di Eden a Roma, è chiaro che Mussolini è deciso a mangiare l'Abissinia senza badare a trattati o patti ... La via ideale sarebbe di persuadere Musso-– lini ad abbandonare l'idea della forza. E la sola via per far questo è convincerlo che non c'è per lui altra scelta. Se la Francia e noi decidessimo insieme di prendere qua• lunque misura necessaria per fermarlo, potremmo farlo facilmente. Potremmo, per esem– pio, arrestare il passaggio dei suoi rifornimenti attraverso il Canale di Suez. Se i fran– cesi acconsentissero a fare la loro parte, il metodo migliore sarebbe di andare privata– mente da Mussolini, e informarlo delle nostre idee e intenzioni, assicurandolo nello stesso tempo sul nostro desiderio di salvargli la faccia e ottenergli alcuni compensi dall'Abissinia. Se i francesi non intendono fare la loro parte, noi non abbiamo nessun 390 9 SLOCOMBE, A Mirror to Geneva, p. 308; BoRGESE, Goliath, p. 402 (traduz. ital. p. 427). 10 ]OHNSON, Antbony Eden, pp. 280-281. u I Know tbose dictators, p. m. Bib o eca Gino Bianco

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