Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Lohengrin va a Roma sanzione senza essere pronti per la guerra, non siete un onesto uomo di governo della nazione. La sicurezza collettiva non poteva essere garantita, se non s1 era pron– ti a entrare in guerra. Nella conservazione collettiva della pace la forza è l'essenza della pace. Se voi vi impegnate alla conservazione della pace, il vostro impegno non serve a niente se non siete spirituamente ed anche materialmente preparati a combattere. Niente sarebbe una peggiore garanzia per il mondo, o una piu crudele delusione per il vostro popolo che il dire: "Garantiremo la pace con le armi," e non essere preparati a questo compito. Queste parole potevano condurre a due conclusioni opposte. La prima era che qualsiasi idea di sicurezza collettiva e di sanzioni per far rispettare la pace nel mondo era vana, e che alla guerra si doveva ricorrere soltanto se erano direttamente in gioco sudditi britannici o territorio britannico; la Gran Bretagna non aveva interesse d'impedire ad altri di entrare in guerra, se essa poteva starsene pacificamente in disparte. La seconda con– clusione poteva essere che il Governo britannico doveva fare del suo me– glio per conformarsi agli impegni inclusi nel Patto della Società e per mantenere la pace nel mondo; quindi doveva fare a Ginevra tutti i passi necessari per far rispettare il Patto, e tenersi pronto anche ad un interven– to militare, qualora gli altri fossero preparati a far la loro parte; ma se gli altri rifiutavano di fare la loro parte, il Governo britannico aveva il diritto di fare a modo suo, lasciando aglì altri la responsabilità del loro tradimento. Quanto al pericolo di guerra derivante dalle sanzioni, Baldwin si guardò sempre dal voler capire che la guerra scoppia solo quando uno crede di vincerla grazie ad una sua schiacciante superiorità; ma se vede che la schiacciante superiorità è dalla parte del suo avversario, se ne sta tranquillo. Se Mussolini si fosse trovato di fronte alla forza militare di tutti i paesi associati nella Società delle Nazioni, e specialmente della Gran Bretagna e della Francia, avrebbe osato sfidarli? Mussolini sapeva che il Canale di Suez era, militarmente parlando, il punto debole dell'Italia. Scrisse a De Bono. Tu devi predisporre viveri e munizioni per almeno tre anni e per quanto sembri assurdo, anche perché convenzioni formali esistono circa il passaggio del Canale di Suez in pace e in guerra, bisogna prevedere difficoltà di passaggio. Alla Camera dei Comuni si è parlato perfino di chiusura del Canale. Bisogna prepararsi sempre alle eventualità piu pessimiste e difficili. 2 Un anno dopo, il migliore esperto britannico 1n stòria contemporanea m-isein evidenza: l'inesplicabile inettitudine del Governo di Sua Maestà, nel liberare deliberata– mente il dittatore romagnolo d'Italia dalla trappola strategica in cui si era messo a 2 DE BoNo, La conquista, p. 110. 385 26 Bibloteca Gino Bianco

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