Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

I.A malata immaginaria Francia erano impegnati dal Trattato di Londra ad assegnare parte della Dalmazia all'Italia, ma ora volevano assegnarla alla Jugoslavia. I negoziatori italiani avrebbero dovuto dare il loro consenso alla revisione del Trattato di Londra, rinunciando al loro pezzo di Dalmazia, a condizione di avere Fiume. Questa soluzione fin1 per prevalere tra il 1920 e il 1924. . Invece, Sonnino e il Primo Ministro Orlando assunsero durante i negoziati di pace due diversi atteggiamenti che essi consideravano comple– mentari ed erano invece contradittori. Sonnino, in base al Trattato di Londra, continuò ad esigere quella parte della Dalmazia che gli era stata promessa, e Orlando, in base al principio di nazionalità, domandò in aggiunta la città di Fiume. I negoziatori italiani invocavano il diritto di nazionalità a Fiume, ignorandolo in Dalmazia, e invocavano il Trattato di Londra in Dalmazia ignorandolo a Fiume. Questo piano era tanto piu assurdo in quanto alla Conferenza della Pace essi dovevano fare i conti non solo con i diplomatici inglesi e francesi, che erano vincolati al Trattato di Londra, ma anche col presidente Wilson, che non aveva sottoscritto quel trattato e non aveva alcun obbligo verso i diplomatici italiani. Egli era disposto ad assegnare loro il Trentino, l'Alto Adige, Gorizia, Trieste e l'Istria occidentale, non ammetteva le loro riven– dicazioni riguardo alla Dalmazia, all'Istria orientale e al retroterra di Go– rizia e Trieste, ed era favorevole all'autonomia di Fiume entro la Croazia. Appena si scontrarono con l'opposizione di Wilson, Sonnino e Orlando gli scatenarono contro nella stampa italiana una campagna di recrimina– zioni, minacce ed insulti, che irrigid1 la resistenza di Wilson fino all'assurdo. Nella lamentevole rottura che ne segu1 tra Sonnino, che chiedeva la libbra di carne promessagli nel Trattato di Londra, e Wilson, che non aveva fir– mato quel trattato e non era impegnato a osservarlo, Lloyd George e Cle– menceau presero la posizione di Pilato: se ne lavarono le mani. L'Austria non c'era piu, la Germania era stata del tutto disarmata. Erano venuti meno a Sonnino gli appoggi su cui contava. Era ridotto all'impotenza. L'opposi– zione di Wilson non era stata contemplata quando si era fatto il Trattato di Londra. Questa opposizione riguardava gl'italiani e non gl'inglesi o i francesi. In conseguenza il problema del retroterra di Gorizia, di Trieste e dell'Istria occidentale e quelli di Fiume e della Dalmazia rimasero sospesi. Mentre uomini politici, giornalisti e professori italiani impazzivano per Fiume, e Sonnino e Orlando si azzuffavano con Wilson, Lloyd George e _Clemenceau inghiottirono rispettivamente 282.000 e 140.000 miglia quadrate delle colonie germaniche in Africa, e si divisero tutti i territori del Medio Oriente che erano appartenuti alla Turchia e non erano abitati da popola– zioni turche. La città di Smirne e il suo territorio, che erano stati promessi all'Italia durante la guerra (Trattato di St. Jean de Maurienne) furono trasferiti alla Grecia. Gli "equi" compensi coloniali, che l'Italia avrebbe dovuto ricevere, furono rinviati a negoziati futuri. Uno dei compensi, che Sonnino aveva sperato di strappare. a Clemenceau e a Lloyd George, era una 15 BiblotecaGino Biancò

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