Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo trentasettesimo La diga del Lago Tana Dopo la Conferenza di Stresa il Consiglio della Società delle Nazioni si riunf a Ginevra (15-17 aprile), e dette sfogo ad un fiume di parole vuote per deplorare il riarmo della Germania e annunciare che i Governi britannico, fr~ncese ed italiano erano profondamente interessati alla conservazione della pace e all'organizzazione della sicurezza "in Europa.,, In un momento d'in– discrezione, veramente scandaloso in un diplomatico come il faut, Tovarich Litvinov chiese se alludendo solo all'Europa, si intendesse che le violazio– ni dei trattati fossero perrnesse fuori d'Europa. Sir John Simon perdé la abi– tuale flemma e "con un certo calore" (LT., 18-IV-35) insisté che il Consiglio si concentrasse sui "problemi pratici 11 anziché sperdersi in questioni astrat– te. Laval e il delegato italiano condivisero questa giudiziosa opinione, e Tovarich Litvinov si guardò bene dall'insistere nella sua domanda indi– screta. I francesi cercarono d'indurre i colleghi inglesi e italiani ad annunciare che ulteriori violazioni di trattati da parte della Germania avrebbero pro– vocato l'adozione delle sanzioni finanziarie ed economiche previste dal Pat– to della Società. Né Mussolini né Sir John vollero saperne. Ne risultò una decisione di compromesso nel senso che il Consiglio della Società nominasse un Comitato di tecnici perché studiasse nel vuoto quali sanzioni si potes– sero eventualmente applicare se eventualmente i trattati fossero violati da chi che fosse. 1 Il Consiglio, a differenza della Conferenza di Stresa, non poteva igno– rare il litigio italo-etiopico, senza suscitare universali proteste. Per fortuna Mussolini aveva manifestato il 22 marzo la sua buona volontà di sottoporre la disputa ad arbitrato se i negoziati fossero falliti per una soluzione im– mediata (vedi p. 344). Poteva il Consiglio della Società chiedere di piu? In conseguenza, il Consiglio, si riservò il diritto di occuparsi della questione qel maggio seguente se non fosse stato raggiunto un accordo, cioè accettò 1 Non è possibile comprendere come François-Poncet possa avere scritto (Ricordi, pp. 191-2) che a Stresa e a Ginevra "la Francia vinse su tutta la linea" e che "Stresa e Ginevra segnano l'alta marea della solidarietà europea contro le ambizioni del Terzo Reich." 356 BiblotecaGino Bianco

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