Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Conferenza di Stresa Governo francese." Nessuno piu di lui "si sentiva del tutto sicuro che il Governo francese non aveva dato alcuna assicurazione o a Stresa o in con– versazioni che potesse giustificare qualsiasi sistemazione del genere." Pari– menti era certo che il Governo francese "non aveva intrapreso alcuna azio– ne contraria ai suoi obblighi derivanti dal Patto della Società o dai trattati esistenti." Il lettore osservi che Sir Samuel lasciò ai francesi il compito di smentire "le dicerie," che riguardavano essi e non l'Inghilterra. Per quello che era avvenuto a Stresa, il ministro degli Esteri britannico disse che nes– suna assicurazione era stata data a Stresa nell'aprile 1935. Non disse che nessuna assicurazione era stata data da Laval a Roma nel gennaio 1935 o da Sir Austen Chamberlain a Rapallo nel dicembre. Secondo Sir Samuel la questione non fu mai discussa a Stresa dai delegati. Quando la cosa tor– nò alla Camera dei Comuni il 22 ottobre 1935, Sir Samuel ammise che la questione abissina era stata discussa fra "i membri delle due delegazioni." Il g10rno seguente Lloyd George chiese: Quali delegazioni? Il solo uomo che contava nella delegazione italiana era il signor Mussolini. Vi furono conversazioni &a i soli membri che contavano nelle de– legazioni? ... Che utilità c'era a delegare queste discussioni agli esperti e ai funzio– nari che non avevano alcuna autorità? Chi prese parte a queste discussioni?... Dob– biamo saperlo. Eden, parlando dopo Lloyd George, tentò di eludere la. questione, ma Lloyd George insistette: "Vi furono discussioni fra il nostro Primo ministro e il nostro ministro degli Esteri e il signor Mussolini?" Eden rispose: "Nes– suna discussione ufficiale." Lloyd George insisté ancora: "Vi furono discus– sioni di qualche genere?" Eden: "Non fra i capi, delle delegazioni·." Il deputato liberale Sir Archibald Sinclair, osservò alla Camera dei Co– muni (23 giugno 1936) che la delegazione britannica era accompagnata a Stresa dai suoi esperti di affari abissini. La delegazione non osò mai chiamarli nella sala insieme con il signor Mussolini per discutere questa questione. Quello che doveva farsi a Stresa era di dichiarare a Mussolini: "Se continuate con la vostra politica abissina, troverete che l'intera po– tenza della Gran Bretagna si schiererà a fianco della Società delle Nazioni per im– porre la sua autorità contro l'aggressore." Se la questione non fu discussa "ufficialmente," essa fu ufficiosamente sfiorata da alcuni fra gli uomini che accompagnavano la delegazione bri– tannica e la italiana. Sir Robert Vansittart (in seguito Lord Vansittart), Sot– tosegretario permanente al Ministero degli esteri 14 afferma che a Stresa lui "mise in guardia" gli italiani in "conversazioni personaii" sulla situazione in Etiopia. Ma non dà schiarimenti· sull'esatto tenore dei suoi discorsi. Si li- t4 Dal 1920 al 1924 Lord Vansittart era stato segretario di Lord Curzon, l'uomo per il quale la Società delle Nazioni non era che un "brutto scherzo." 349 Bibloteca Gino Bianco

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