Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Bib Preludio alla suonda guerra mondiale Dopo Stresa, l'ambasciatore francese a Berlino osservò che i tedeschi erano depressi (" à plat "). Ma questo non durò a lungo; ben presto scopri– rono come evitare il pericolo di una associazione franco-italiana. 10 La questione etiopica non fu mai discussa "ufficialmente" a Stresa. È ovvio che "il silenzio di fronte agli evidenti preparativi italiani per la guer– ra" doveva essere interpretato da Mussolini "nel senso che la Gran Breta– gna, al pari della Francia si compiacesse di guardare all'avventura africana con occhi benevoli. " 11 Sir Charles Petrie scrive che a Stresa "per certi motivi, che non sono stati suffi.cientemente spiegati, l'Abissinia non venne menzionata, col risul– tato che il Duce trasse la naturale illazione che la Gran Bretagna non vi era interessata. 1112 In realtà la spiegazione completamente soddisfacente è nel– l'accordo scritto Chamberlain-Mussolini dal dicembre 1925, 13 e nell'accordo verbale Lavai-Mussolini del 10 gennaio 1935. Nessuno approvò esplicita– mente quello che ognuno sapeva che Mussolini stava progettando. Tutti si astennero dal creargli imbarazzi. "On s'est abstenu de le gèner" si rac– conta che abbia detto Lavai. Ma l'omissione può avere la stessa responsa– bilità dell'autorizzazione. Pochi mesi dopo fu chiesto a Sir Samuel Hoare, che in giugno era successo a Sir J ohn Simon come ministro degli Esteri, nel– la Camera dei Comuni (1°-VII-'35) se vi era qualche motivo per le "dicerie" che "a Stresa" Mussolini aveva avuto dalla Francia l'assicurazione che l'Ita– lia avrebbe avuto mano libera in Abissinia per quanto riguardava la Fran– cia, e che i delegati sapevano di questa assicurazione e non avevano detto nulla in proposito, dando cosf un implicito assenso ad una simile politica. Sir Samuel Hoare rispose che non aveva "alcun fondamento" l'asserzione che "a Stresa" "i Governi britannico e francese avessero dato al Governo ita– liano alcuna assicurazione che potesse fargli supporre che essi erano pre– parati a dare al Governo italiano mano libera in Abissinia." Aggiunse che la questione abissina non era stata mai discussa fra i delegati dei tre Go-, verni a Stresa. Per quanto riguardava la Francia "la risposta spettava al Boncour (Souvenirs, II, 350) abbia potuto scrivere che i delegati a Stresa "stabilirono le basi per u_na_colla_borazionea tre, che credettero avrebbe assicurato la pace dell'Europa, prevenuto la rimi– htarizzaz1one del Reno e impedito l'Anschluss ... In una parola fu un Patto a tre che sostituf il Patto a quattro." Niente conferma questa affermazione stupefacente. Nella primavera del 1935 era lecito a chi era male informato credere che "il fronte di Stresa" indicasse l'alba di un nuovo giorno. Ma come potevano le illusioni dell'aprile 1935 passare alcuni anni dopo come realtà? Il 15 marzo 1940, Lavai fece la seguente affermazione nel Comitato segreto del Senato francese: "A Stresa il signor Mussolini ed io per conto della Francia decidemmo che avremmo difeso l'Austria se diventasse. vittima di un'aggressione tedesca. Il signor Schuschnigg consenti che gli eserciti della Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia potessero eventualmente partecipare alla difesa dell'Austria" (G~IN, Servir, II, p. 182). Non esiste nessuna prova che un accordo di quel genere sia stato raggiunto a Stresa. L'accordo politico era già stato raggiunto in Roma nel gennaio (vedi, p. 379), e la convenzione militare fu negoziata alcuni mesi dopo (vedi in seguito). IO FRANCOIS·PONCET, Ricordi, pp. 191-192; GAMELIN, Servir, II, p. 171. 11 CARR, International relation, p. 224. 12 Life and Letters of Austen Chamberlain, II, p. 49. 13 Sembra che Sir Charles non abbia trovato alcuna informazione su questo accordo nelle ~e di Sir Austen, e perciò non ne fa parola, per quanto sia stato reso pubblico nel 1926. Tut– tavia sa. che l'accordo anglo-italiano risaliva al 1891 (Life of Neville Chamberlain) p. 263, quan– tunque Il documento del 1891 fu sorpassato dal trattato del 1906 e dall'accordo del 1925. Nes– suno in Inghilterra nel 1935 sembrava informato dell'accordo Chamberlain-Mussolini del 1925. 348 e Gino Bianco

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