Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Con/erenz« di Stresa Bretagna da uno stretto braccio di mare, non sarebbe ,tato altrettanto convinto della necessità che l'Inghilterra si esponesse ai pericoli e alle calamità di una guerra per la difesa dell'Austria e della Cecoslovacchia. Non volevano con ciò dire che l'Inghilterra si disinteressasse di tali problemi; dichiaravano anzi che al governo britannico essi sembravano vitali, ma sarebbe certamente occorso del tempo perché l'opinione pubblica inglese riuscisse a formarsi un chiaro giudizio al riguardo del tempo e, per di piu, l'evidenza del pericolo. 8 La verità era che Hitler era cordialmente detestato dalla massa del po– polo inglese, e nulla sarebbe stato piu facile che dimostrare a quel popolo la necessità di parlare chiaramente ed energicamente a Hitler. Erano i capi del Partito conservatore inglese che non comprendevano, o piuttosto non vo– levano capire la situazione, e si nascondevano dietro la cecità del loro popolo. Nel memorandum scritto nella prigione di Fresnes mentre aspettava l'esecuzione (2 ottobre 1945), Lavai affermò che a Stresa la sua discussione con i delegati britannici fu "piuttosto vivace" (" assez vif "): lo chiesi al sig. MacDonald, di &onte al pericolo germanico che si andava fa– cendo piu evidente, di formare una catena da Londra a Mosca. Avevo firmato gli ac– cordi di Roma e il Patto franco-sovietico, che avevano eliminato difficoltà ritenute pri– ma insormontabili. Ma l'Inghilterra non era ancora disposta a prendere in considera– zione quella politica di accerchiamento della Germania, che sola avrebbe potuto rendere impossibile a Hitler di diventare pericoloso, e cosi avrebbe impedito la guerra. Laval scriveva in propria difesa e può essere sospettato di alterare la verità. Ma la affermazione che MacDonald e Sir J ohn Simon non volevano disturbare Hitler è confermata da tutte le altre fonti. I convenuti alla Con– ferenza non si accordarono neanche per firmare un protocollo. Si limitarono a pubblicare un comunicato ufficiale per far sapere che dopo aver esamina– to "la generale situazione europea avevano scoperto come qualmente il me– todo del ripudio unilaterale dei trattati adottato dal Governo germanico aveva indebolito la pubblica fiducia nella sicurezza di un ordine pacifico"; riaffermarono il loro "ardente desiderio di mantenere la pace stabilendo un senso di sicurezza"; e, dopo aver accumulato altre parole inconcludenti della stessa risma, conclusero che si erano accordati per opporsi "con tutti i mezzi praticabili" a "qualsiasi ripudio unilaterale di trattati che potesse mettere in pericolo la pace dell'Europa." Che cosa intendevano con la pa– rola "praticabili"? "Stresa non fu tanto un fronte quanto una ritirata a scaglioni, la scena non di un'azione ma di quelle 'consultazioni' che la penna di Mussolini, nel giorno dell'apertura aveva descritto come l'ultimo rifugio della indecì– s10ne innanzi alla realtà. ' 19 1 CERRun, Collaborazione internazionale, pp. 61-2. Cfr. FEILING, Li/e of Neville Chamber– lain, p, 257: "A Stresa ci rifiutammo di sentir parlare di sanzioni immediate contro le viola– zioni del trattato, o fare un patto bilaterale aereo in previsione di un accordo generale." 11 F'EILING, Lift o/ Neville Cbamberlain, p. 256. Non è possibile comprendere come Paul- 347 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=