Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Conf eren%a Ji Stres1t Per conseguenza chiese che fosse fissato un limite di trenta giorni per la costituzione della Commissione arbitrale e che durante quel tempo nessun preparativo militare fosse fatto né da una parte né dall'altra. I Governi di Parigi e di Londra ignorarono la richiesta. Verso la fine di marzo il Ministero degli esteri britannico "ricevette as– sicurazioni dal Governo italiano che esso avrebbe spinto avanti i negoziati il piu rapidamente possibile, ed era ansioso di conformarsi all'impegno preso a Ginevra, non solo senza ritardi ma anche in uno spirito di moderazione e di pace. " 5 Si poteva non prestar fede a impegni siffatti quando erano assunti da un uomo quale Mussolini? Perché Hailé Selassié andava stril– lando? A Londra i cosiddetti "circoli responsabili" erano alle prese con que– stioni ben piu gravi. Il 5 marzo il Gabinetto inglese pubblicò un Libro Bian– co per annunciare che sul meccanismo esistente per garantire la pace "non si poteva fare assegnamento quale protezione contro un aggressore." Perciò "erano ancora necessarie adeguate difese per conseguire sicurezza e per dare all'Impero britannico la possibilità di adempiere in pieno la sua fun– zione di mantenere la pace del mondo." Hitler ribatté il 16 marzo annun– ciando che non si considerava piu oltre vincolato da quelle condizioni del Trattato di Versailles, che proibivano il riarmo della Germania e introdusse di nuovo la coscrizione. Lavai protestò e domandò che il Consiglio della Società delle Nazioni si convocasse. Fedele alla neonata intesa italo-francese, anche Mussolini protestò e continuò a imbarcare truppe e munizioni per l'Africa Orientale. Anche Sir John protestò, ma in flebile intonazione. Anzi decise di andare a Berlino insieme con Eden per esplorare le intenzioni di Hitler, ricusando di andare a Parigi prima di procedere per Berlino. 6 Era ovvio che non si poteva aspet– tare da lui che ponesse Hitler di fronte ad una combinazione europea di tale schiacciante forza da costringerlo a mantenere la pace. La sola concessione che Lavai poté strappare a Sir John, fu che i tre Governi di Londra, Parigi e Roma avrebbero esaminato la situazione in una conferenza che avrebbe preceduto la riunione del Consiglio della Società. Nell'incontro di Berlino (25-26 marzo) Hitler disse francamente a Sir John e a Eden che la Germania non aveva bisogno di raggiungere la parità aerea con la Gran Bretagna. Questo punto era già superato. Questi erano i "modesti" aumenti, di cui Hitler aveva parlato a Eden l'anno prima. Inol– tre Hitler intendeva portare la flotta germanica al 35% del tonnellaggio totale britannico e avere un esercito di non meno che 550.000 uomini: un altro "modesto" aumento anche questo. Lui intendeva continuare a far ono– re a1 Patti di Locarno, ma nell'Europa orientale non accettava alcun le- s Eden alla Camera dei Comuni il 23 ottobre 1935. 6 "La protesta fatta da noi separatamente dalla Francia contro la coscrizione tedesca sem– brò indebitamente fiacca; con la visita a Berlino noi condonammo a Hitler la violazione delle sue promesse": FEILING, Life of Neville Chamberlain, p. 257. Cfr. A. GERAUD (Pertinax), Britisb Va– cillations, p. 590; e FRANCOIS-PONCET, Ricordi, p. 189. 345 Bibloteca Gino Bianco

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