Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

L'intesa Lavai-Mussolini nessuno se ne accorse né durante la guerra del 1935-36 né durante quella del 1940-41. Le 2.500 azioni della ferrovia Addis Abeba-Gibuti non rappre– sentavano piu che il 7 per cento dell'intero capitale e non davano agl'ita– liani alcuna effettiva autorità. In cambio, Mussolini non solo pose fine al baccano sul Lago Tchad e sulla Somalia francese, ma consenti anche all'abolizione degli accordi franco– italiani del 1896 sulla Tunisia. I figli di genitori italiani, nati in Tunisia dopo il marzo 1945 e prima del 1965, sarebbero stati liberi di optare fra la nazionalità francese o itali~na; dopo il 1965 sarebbero stati automaticamente francesi; le scuole italiane sarebbero state soggette alla legislazione francese dopo il 1955; i cittadini italiani, ammessi all'esercizio di una professione liberale prima del 1945, avrebbero continuato a godere questo diritto vita natural durante, ma a partire dal 1945 chiunque avesse voluto esercitare una professione liberale doveva essere cittadino francese. Cosf i privilegi de– gl'italiani, che fino allora avrebbero potuto essere abrogati ogni tre mesi (v. sopra, p. 81), furono fissati per dieci anni, ma la questione tunisina sa– rebbe stata liquidata in completo favore della Francia nel 1945. Frattanto Mussolini doveva aver pensato, insieme con M. Micawber di Dickens, che qualche cosa poteva cambiare, e il Governo italiano poteva riaprire la que– stione. Durante il processo Pétain, nel 1945, Lavai affermò che alti funzionari del Governo italiano, nel commentare la concessione fattagli da Mussolini nella questione tunisina, avevano detto che "se ci fosse stato un Parlamento, Mussolini sarebbe stato cacciato via." Quando gli accordi di Roma furono annunciati in Tunisia "gl'insegnanti italiani in alcune scuole fecero togliere le fotografie di Mussolini dalle pareti delle aule, le misero sul pavimento e fecero sfilare i ragazzi sputandovi sopra." Lui, Laval prese disposizioni per non far pubblicare quegli incidenti dai giornali della Tunisia. Durante lo stesso processo Pétain, Lavai affermò che lui e Mussolini si erano accordati per "una vera e propria alleanza militare": Quell'accordo era di capitale importanza. Con l'Italia alleata della Francia, ve– niva gettato un ponte tra la Francia e i paesi dell'Europa centrale e orientale nostri alleati. L'accordo ci forniva modo di utilizzare non solo tutta la potenza militare dell'Italia, ma anche quella della Jugoslavia, della Cecoslovacchia, della Polonia e della Romania. Questo darà un'idea del valore che io attribuivo ai buoni rapporti tra Francia e Italia... Mussolini, anche se aveva delle inclinazioni verso Hitler, era pur sempre un italiano, che aveva molto bisogno di avere un cuscinetto fra Italia e Ger– mania. Perciò ero deciso a non permettere che la Germania s'impossessasse dell'Austria. 5 Durante il proprio processo Lavai affermò di nuovo .di avere avuto in programma "una volta raggiunto un accordo con l'Italia, di tentare un accordo con la Germania che ci garantisse contro la guerra." s Le Proc~s du Maréchal Pétain, p. 184. Lavai, che parlava dieci anni dopo e a memoria, confondeva gli accordi militari, che furono conclusi nell'estate del 1935, con le obbligazioni diplo– matiche che Mussolini assunse nel gennaio 1935 (v. infra, p. 379). 331 BiblotecaGino Bianco

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