Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo trentaquattresimo L'intesa Laval-Mussolini Mentre il Consiglio della Società delle Nazioni metteva a tacere l'af– fare di Marsiglia, il Duce doveva avere ottenuto la certezza che le intenzio– ni di Lavai nella questione dell'Etiopia erano altrettanto soddisfacenti quan– to quelle di Barthou. 1 Infatti il Re d'Italia fece una visita alle colonie italia– ne in Africa negli ultimi giorni d'ottobre e nelle prime due settimane di no– vembre del 1934. Quando un Re va a fare un viaggio di questo genere si può essere certi che si sta preparando qualche guaio grave. De Bono ci rac– conta che, mentre scortava il Re in Somalia, stabiH col Comandante militare locale ciò che era piu urgente di fare.2La Tribuna annunciò che mettendo pie– de nella piu lontana delle colonie italiane il Re "consacrava ancora una vol– ta la missione espansiva della nazione italiana" (4-Xl-34). Subito dopo, a Gondar, in Etiopia, scoppiò una disputa fra etiopici e i servitori del consolato italiano; un uomo fu ucciso e due feriti (7 novembre). Il Duce diede istruzioni al ministro italiano ad Addis Abeba di chiedere "riparazioni." Il Governo etiopico fece tutte le scuse e le genuflessioni ri– chieste e l'incidente fu composto "in uno spirito amichevole." Ma non era difficile immaginare che j torbidi non si sarebbero fermati là. Una corri– spondenza mandata da Addis Abeba a Londra rifed che si riteneva gene– ralmente nella Somalia Francese che Roma e Parigi avessero raggiunto un segreto accordo: ad Addis Abeba si supponeva che una clausola di quell'ac– cordo contemplasse "per l'Italia un protettorato sull'Etiopia che collegasse l'Eritrea e la Somalia"; sentimenti anti-italiani si andavano diffondendo (DT., 2-1-35). 1 Durante il processo Pétain (3 agosto 1945) Lavai affermò che quando egli divenne mini– stro degli Esteri dopo la morte di Barthou trovò "l'abbozzo - ma il piu sommario degli abboz– zi, poiché non c'era alcun documento di alcun genere nel dossier - di un'intesa, di un ac– cordo da portare a termine con l'Italia. Per conseguenza io attuai la politica del mio predeces– sore" (Procès du Maréchal Pétain, p. 183). Lavai, dieci anni dopo gli avvenimenti, doveva fare assegnamento, soltanto sulla sua memoria. Perciò la sua testimonianza contiene una certa dose di errori e confusioni in materia di date, persone e fatti. ~ strano che nel dossier sulle relazioni fran– co-italiane non abbia trovato alcun documento sull'intesa già stata abbozzata. Ad ogni modo la sua affermazione che un'intesa era già stata abbozzata quando Barthou scomparve dalla scena, è corroborata da tante prove indirette che può essere accettata come vera. 2 DE BoNo, La conquista, p. 17. 327 BiblotecaGino Bianco

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