Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale zionari." Questo verdetto "che Salomone in tutta la sua gloria difficilmente avrebbe potuto superare" 14 fu accettato all'unanimità. Il Times di Londra (12-XII-34) fu lieto di notare che "il riavvicinamento franco-italiano" non solo aveva "resistito alla pressione" di questa triste faccenda; ma era "uscito rafforzato da una lunga conversazione fra il sig. Lavai e il Barone Aloisi," rappresentante italiano alla Società delle Nazioni. In conseguenza di questa conversazione "la visita del sig. Laval a Roma fu sicuramente facilitata." Ora si poteva .finalmente sistemare la discussione sul cadavere di Re Ales– sandro. Il 12 gennaio 1935 il Governo ungherese informò il Consiglio della So– cietà delle Nazioni che in seguito all'inchiesta un certo numero di funziona– ri che avevano dimostrato negligenza nel sorvegliare i profughi croati, era– no stati destituiti o trasferiti. Il 25 maggio 1935 Eden dichiarò che "grazie alla buona volontà del Governo jugoslavo" non c'era piu ragione di discu– tere la faccenda, e il Consiglio pose termine alla disputa. 15 Nel memorandum scritto in propria difesa nell'ottobre del 1945 durante la prigionia, Laval affermò che nel 1934 e nel 1935 egli ."si era tenuto in stretto contatto a Ginevra col delegato britannico sig. Eden, risolvendo molti problemi di carattere grave e delicato, quali l'assassinio di Re Alessandro di Jugoslavia." Non sarebbe riuscito "se non fosse stato per il leale appoggio datogli dalla delegazione britannica." Perché Mussolini avrebbe dovuto esitare a ricominciare alla prima occa– sione? Chi avrebbe tenuto a freno Al Capone se il Presidente degli Stati Uniti lo avesse invitato a colazione? • 14 A. G. C. }OHNSON, Anthony Eden, p. 255. 15 Parlando alla Camera dei Comuni 1'11 luglio 1935 Eden fece la seguente domanda: "Si sottrasse poi questo Governo alle sue responsabilità di membro della Società delle Nazioni quando dette istruzioni al suo rappresentante di assumere le funzioni di relatore nella disputa fra Unghe– ria e Jugoslavia?" Nessuno gli rispose che quel relatore britannico agi in modo che tutta la faccenda fosse messa a tacere. 326 Bibloteca Gino Bianco

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