Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Esce dalla scena Barthou entra Laval Gli attacchi della stampa italiana furono accolti in Germania con un'a– ria, "che intendeva essere di disprezzo." Alla stampa fu ordinato di ripro– durre senza commenti i piu violenti sfoghi italiani (O. D. Tolischus, NYT., 30-VIl-34). La Kreutz Zeitung ricordò ai fascisti che "dovevano es– sere gli ultimi a rimproverare alla Germania la violenza." Ma il 30 luglio Arnaldo Cortesi mandò una notizia inaspettata: La tensione contro la Germania si attenua. Tutto il tono dei commenti è cam– biato nelle ultime ventiquattr'ore. - Appare uno spirito molto piu conciliativo. Alcuni giornali accennano perfino alla possibilità di una qualche intesa fra Italia e Germania. Quale campionario del nuovo stile, Cortese mandò un estratto del Gior– nale d'Italia "che generalmente riflette con assoluta fedeltà l'opinione del Ministero degli esteri": La stampa italiana, che interpreta fedelmente il pensiero nazionale, non ha al– cuna ostilità programmatica e alcun deliberato desiderio di polemica verso la Germa– nia hitleriana e la sua politica. ... Il Governo di Berlino misurerà, a sua volta, il pericolo internazionale, di ordine politico e morale, delle eccessive tolleranze (!) e della insufficiente (!) chiarezza degli atteggiamenti ( ...). Dalle roventi polemiche e dalle assurde aggressività, (...) deve sorgere di là dai confini un nuovo proposito di conciliazione e di ragionevolezza. [. .. ] L'Italia vuol fare credito alle parole del Cancelliere Hitler e ai propositi d~ con– ciliazione da esse espressi. Vigila e si aspetta che la sua fiducia non ~ia delusa (31- VII-1934). Che cosa era successo? Il Governo di Belgrado aveva pubblicamente protestato che nessuno aveva il diritto di intervenire unilateralmente in Austria: "la Società delle Nazioni era la sola autorità compete~te a decidere il problema austriaco" (30 luglio). Il Governo di Parigi dové assecondare il Governo di Belgrado per non inimicarsi la Piccola Intesa - rischio troppo grande dopo il falli– mento della politica francese i~ Polonia. Se Mussolini poteva contare poco sulla Francia, poteva ancor meno fare assegnamento sull'Inghilterra. Il mi– nistro degli Esteri britannico fece capire chiaramente che la Gran Bretagna non era impegnata ad agire in alcun modo, checché avvenisse in Austria; né la conquista del Governo austriaco da parte dei nazisti austriaci né la vo– lontaria fusione dell'Austria con la Germania poteva essere considerata qua– le infrazione "tecnica" del Trattato di Versailles. Non era probabile che la Gran Bretagna intraprendesse alcuna azione che andasse al di là della per– suasione diplomatica. 2 La politica di concessioni a Hitler era cominciata. D'altra parte il successore di Dollfuss stava reprime~do con successo ogni tentativo di rivolta nazista, mentre il Governo tedesco assumeva l'at– teggiamento dell'innocente calunniato. Per conseguenza venne meno ogm 2 G. A. Selden da Londra, NYT., 27-VII-34. 319 Bibloteca Gino Bianco

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