Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo trentatreesimo Esce dalla scena Barthou entra l..Aval Comunque sia, l'assassinio fece montare sulle furie il Duce. "Sarebbe la fine della civiltà europea," disse a Starhemberg che si trovava allora a Roma, "se quel paese d'assassini dovesse sopraffare l'Europa." "Hitler è l'assassi– no di Dollfuss. Hitler è il colpevole. Lui è il responsabile. È un orribile de– generato sessuale, uno scioccone pericoloso." Il nazional-socialismo era una "rivoluzione delle primitive tribu germaniche viventi nelle foreste contro la civiltà latina di Roma." Non sa produrre che "assassini e uccisioni, saccheg– gi e ruberie e ricatti." "L'abominevole e repugnante spettacolo, che Hitler mostrò al mondo il 30 giugno (vedi p. 314), non sarebbe stato tollerato in nessun altro paese del mondo." "Forse, le Grandi Potenze riconosceranno il pericolo tedesco." "Hitler si farà un esercito. Hitler armerà i tedeschi e farà la guerra, al piu fra due o tre anni. lo non posso oppormi a lui da solo. Dobbiamo far qualcosa, dobbiamo farlo subito. " 1 Hitler fu fischiato a Roma nei cinematografi. Ci fu un tentativo di di– mostrazione davanti all'Ambasciata germanica che fu soffocata proprio al momento buono da quella stessa polizia che indubbiamente l'aveva orga 4 nizzata. Nel telegramma ufficiale di condoglianze Mussolini affermò che l'in– dipendenza dell'Austria era "un principio che sarebbe stato difeso dall'Italia piu vigorosamente che mai in questi tempi eccezionalmente difficili" contro "gli istigatori diretti e lontani." L'esercito, la marina e l'aviazione ricevet– tero l'ordine di tenersi pronti. Settantacinquemila uomini furono ammas– sati a Padova per rinforzare le truppe di confine (Associated Press, 25 luglio). Arnaldo Cortesi radiotelegrafò il seguente commento al New York Times: Quanto profondo sia l'abisso, che separa ora l'Italia dalla Germania, è reso evi– dente dall'atteggiamento della stampa italiana. I giornali unanimi tengono responsa– bile il governo nazista di quanto è avvenuto· a Vienna... Essi cominciano solo ora a dire cose che erano nell'animo di tutti dopo la sanguinosa repressione fatta da Hitler, il 30 giugno, della rivolta (I) fra i suoi seguaci, ma che non si poterono stampare allora perché contrarie alla politica del Governo (27-28-VII-1934). 1 ST.ilHEMBEIG, Between Hitler and Mussolini, pp. 169-71. 318 Bib o Gino Bianco

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