Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale dittatori la parte direttiva ed essenziale sarebbe spettata a lui, in vista della sua schiacciante superiorità intellettuale. " 8 Mentre prendeva misure atte a dissipare in Francia il malaise provo– cato dalla visita di Hitler, Mussolini si applicava a fugare l'inquietudine sol– levata in Berlino dalle voci messe in giro in Italia sul fiasco della visita. Lo spietato bagno di sangue che ebbe luogo in Germania nella notte dal 29 al 30 giugno, fu riferito dalla stampa italiana; con termini di approvazione. Grazie alla "fede e al coraggio dei suoi capi," la Germania aveva scongiu- " . "U " . " . 1 l" rato una congmra... na potenza straniera era stata comvo tane com- plotto" ma la manovra di alto tradimento era stata sventata (Tevere). Il Generale von Schleicher e sua moglie? "Uccisi durante il conflitto." Il Po– polo d'Italia spiegò solennemente che "l'esecuzione dei ribelli nazisti da parte del Governo hitleriano era una necessità incontestabile. Da questo punto di vista il Governo del Reich meritava di essere difeso." "In tempi normali si deve procedere ad esecuzioni soltanto con l'autorità dei tribuna– li, ..ma in tempi eccezionali coloro che servono la rivoluzione hanno tutto il diritto di fare giustizia col massimo della severità e dell'inflessibilità" (3- VII-1934). Al tempo stesso gli atti terroristici compiuti dai nazisti in Austria era– no energicamente criticati e Dollfuss era incoraggiato alla resistenza. Quanto alla Francia, la via per un'intesa era sempre aperta. Un grup– po di aviatori militari italiani andarono in Francia, dove furono ricevuti con molto calore. Parigi e Roma ricordarono che soldati francesi e italiani erano morti nel 1859 combattendo fianco a fianco sui campi di battaglia di Lombardia nella guerra contro l'Austria, e l'anniversario della battaglia di Solferino fu debitamente commemorato alla presenza dell'ambasciatore fran– cese. Ai primi di luglio Mussolini si degnò di assistere all'Orazio di Cor– neille e al Britannico di Racine rappresentati da attori francesi nel Foro Ro– mano. Le rappresentazioni furono accolte con calorosi applausi e la stampa italiana scoperse in Orazio un capolavoro fascista. Per ricordare ai francesi che dovevano dimostrare maggiore arrende– volezza nei negoziati in corso, la stampa mussoliniana mutava d'intonazione da un giorno all'altro. Che cosa era andato a fare Barthou a Belgrado e a Bucarest? A mettere idee in testa alla gente? Erano dunque in corso nego– ziati per un'intesa politica franco-russa? Come poteva l'Italia essere in rap– porti amichevoli con una Francia che andava a cercare garanzie nell'Europa orientale e danubiana invece di porsi sotto l'ala dell'Italia? Che cosa c'era sotto la gita di Barthou a Londra 1'8 luglio? Certamente chiedeva l'approva– zione britannica per un "Patto orientale" fra Germania, Russia e Polonia, e per garantire i confini attuali, come i Patti di Locarno li garantivano in oc– cidente; inoltre Barthou voleva il consenso britannico per l'ammissione della Russia nella Società delle Nazioni. Credeva veramente Barthou che l'In- 8 BADOGLIO, ibidem. 314 Bibloteca Gino Bianco

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