Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale che aveva un falso passaporto ungherese, affermò di essersi recato dalla Jugoslavia a Trieste con l'aiuto dei fascisti italiani; da Trieste era stato mandato al campo di Bardi; da Bardi era andato in Austria e dall'Austria in Jugoslavia, portando due bombe. Compiuta questa missione, doveva tor– nare in salvo in Italia. Alla polizia, a Roma, si pensava che il servizio italiano di informazioni militari (S.I.M.) av_esselo zampino nella faccenda.2 Il 29 dicembre il Primo Ministro di Romania, Duca, fu assassinato da fascisti della "Guardia di ferro." Pochi giorni prima ave\i·a detto ad un amico che la Guardia di ferro, povera fino al 1933, riceveva ora grosse so.tnr– me dalla Germania e dall'Italia. 3 Nel gennaio 1934 una bomba uccise cin– que persone sul treno Berlino-Belgrado, sul quale si riteneva viaggiassero Benès e il ministro degli Esteri rumeno Titulesco, deciso sostenitore della Piccola Intesa e promotore dell'alleanza franco-rumena. Che cosa Mussolini pensasse di questi avvenimenti si può desumere dal- le opinioni espresse nei suoi giornali. Il Co,-riere della Sera di Milano, il quale nel circo fascista faceva la parte dei conservatori con tendenze di destra, sostenne che il dolore per l'assassinio di Duca "non poteva e non doveva impedire di considerare l'atto violento nel suo significato essen.. . zialmente politico." L'assassinio di Duca era una protesta contro l'asservi– mento della Romania alla Piccola Intesa e alla Francia. La responsabilità di questa politica ricadeva sul Primo Ministro assassinato e sull'" inquieto e ambizioso" Titulesco: Le Guardie di ferro rappresentano, volere o no, un'energia nuova che tenta di affermarsi per altre strade fuori delle consuete combinazioni parlamentaristiche. I provvedimenti draconiani presi contro quest'associazione hanno esasperato gli animi e provocato il delitto, la cui responsabilità indiretta risale ai consiglieri delle infauste misure di repressione. La situazione permane incerta e oscura. Auguriamo di gran cuore al popolo romeno di potersi dare un regime veramente moderno e indipendente sotto l'aspetto politico e; tecnico, interno e internazionale (CS. 31-XII-1933). La Stampa di Torino, che faceva la parte dei fascisti liberali con ten– denze sinistrorse, osservò che i nazionalisti rumeni volevano "che la Roma– nia si staccasse dalla Francia e dalla Società delle Nazioni che era sotto il predominio francese." La Francia nel novembre precedente era riuscita a man– dare al potere il Primo Ministro Duca "con la missione di por fine alle agita– zioni filo-fasciste e filo-hitleriane." Donde la sua morte (31-XII-33). Il Sol– co fascista, organo del Partito fascista della provincia di Reggio Emilia (vi– cino al Campo di Bardi) mise in ridicolo Titulesco per le precauzioni con cui cercava di salvaguardarsi la vita: "Chi sa, qualche studente potrebbe commettere un atto inconsiderato" (10-I-34). In un articolo non firmato, che rivelava chiaramente il suo stile, Mussolini biasimò i francesi che espri– mevano rammarico per la morte del Primo Ministro rumeno Duca, mentre 2 Il processo Roatta, p. 62. 3 G. E. R. Gedye, corrispondenza dalla Romaniaal NYT. 23, 24-1-.34. 306 Bibloteca Gino Bianco

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